La Langa del Barolo
All’estremo lembo nord-occidentale delle Langhe, la Langa del Barolo si apre su oltre 3.000 ettari di colline ordinate, modellate nei secoli da mani pazienti. I vigneti seguono i pendii con un disegno regolare, quasi un ricamo: un paesaggio coerente, dove la monocoltura ha saputo diventare equilibrio visivo e culturale.
In queste terre, il Nebbiolo – uno dei vitigni più antichi e pregiati d’Italia – trova il suo habitat ideale. Microclimi favorevoli, suoli complessi, esperienza tramandata: da questo intreccio nasce il Barolo, vino nobile per struttura e longevità, affinato in legno e capace di raccontare il tempo.
Per ottenere la denominazione, è richiesto un invecchiamento minimo di 38 mesi, di cui almeno 18 in botti. Nel silenzio delle cantine, il tempo lavora con cura: ammorbidisce, intreccia, trasforma.
Già nell’Ottocento, il Barolo rappresentava il Piemonte nei salotti d’Europa. Oggi continua a essere un simbolo riconosciuto nel mondo: emblema di un’identità enologica che lega tecnica, tradizione e territorio.
Sette comuni custodiscono il cuore della denominazione: Barolo, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, La Morra, Monforte d’Alba, Novello e Serralunga d’Alba.
Ogni pendio racconta cura e misura. Borghi medievali e castelli punteggiano il paesaggio vitato, tra cantine storiche, enoteche e cascine che tramandano saperi e gesti.
La Langa del Barolo è un equilibrio sottile tra gesto agricolo e visione collettiva. Ogni vendemmia rinnova una promessa. Ogni bottiglia racconta una collina.