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Il cammino verso il riconoscimento UNESCO

Un percorso articolato, frutto del lavoro corale tra enti, comunità e territorio

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Come il paesaggio piemontese è stato riconosciuto ed è diventato bene comune

Una visione condivisa, costruita nel tempo

Il riconoscimento Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato è il risultato di un ampio percorso collettivo. Un cammino iniziato nel 2003 e culminato con l’iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale nel 2014, grazie alla sinergia tra istituzioni, enti locali, associazioni, università, consorzi, comunità.

Ripercorriamo insieme le tappe principali:

2003 
→ Avvio del percorso di candidatura, promosso dalla Regione Piemonte.

2006–2010 
→ Costituzione del Comitato Promotore. Inizio degli studi, raccolta dei dati, confronto tra enti e comunità locali. Iscrizione del sito nella Lista Propositiva italiana. Nel 2008 viene siglato un protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte, le Province di Alessandria, Asti e Cuneo e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per l’avvio della redazione del dossier di candidatura.

2011
→ Presentazione ufficiale del dossier alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e al Centro del Patrimonio Mondiale Unesco.

2013
→ Valutazione sul campo da parte degli ispettori internazionali di ICOMOS. A seguito dei giudizi espressi dall’ICOMOS (organo consultivo ufficiale dell’UNESCO) e dall’UNESCO, la candidatura viene presentata nuovamente, con alcune modifiche.

22 giugno 2014
 → I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato è un sito riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Si tratta del 50° sito UNESCO italiano e del primo paesaggio culturale vitivinicolo italiano. Il riconoscimento ufficiale del sito è espresso dal Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Doha (Qatar).
Un progetto che ha richiesto studio, confronto, ascolto, ma anche capacità di mettersi in discussione, di raccontarsi, di costruire una visione comune del paesaggio non solo come patrimonio estetico, ma come testimonianza viva di un’identità condivisa.

La candidatura ha saputo mettere in relazione saperi diversi, un territorio vasto con vocazioni differenti, voci che insieme hanno riconosciuto il valore del paesaggio come bene comune da custodire, tramandare, vivere. L’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale, avvenuta il 22 giugno 2014 a Doha (Qatar), ha coronato questo lavoro corale.
Ma soprattutto, ha dato inizio a una nuova responsabilità: abitare il riconoscimento ogni giorno, con scelte consapevoli, gesti quotidiani, cura costante .

Il percorso che ha portato alla candidatura è stato costruito con pazienza e costanza, e il riconoscimento è l’inizio di un impegno che continua. 

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