Sulla destra del fiume Tanaro, nel cuore delle Langhe, si distende il paesaggio del Barbaresco: colline disegnate dal nebbiolo, borghi d’altura, cascine e torri che raccontano una storia di vino ed appartenenza.
Cosa visitare nel paese del Barbaresco?
La componente comprende due centri storici di fondazione medievale – Barbaresco e Neive – e una trama di vigne, nuclei rurali e cantine che esprimono la qualità produttiva e culturale di questo territorio.
Il nome Barbaresco deriva dall'antica “barbarica silva”, a memoria dei boschi che ai tempi dei Romani ricoprivano la zona.
Nel paese di Barbaresco si erge la torre medievale più imponente del Piemonte: 36 metri di altezza, ultima testimonianza del castello andato perduto. Da secoli è punto di riferimento visivo per l’intero comprensorio, e oggi regala uno sguardo d’insieme sul paesaggio vitato, segnato dalla linea naturale del fiume Tanaro, ponte tra Langhe e Roero.
Qui, il Nebbiolo è coltivato in purezza e vinificato secondo una tradizione raffinata e coerente. Come il Barolo, anche il Barbaresco è oggi uno dei vini rossi da invecchiamento più conosciuti e apprezzati nel mondo: per ottenere la denominazione, è previsto un periodo di affinamento minimo di 26 mesi, di cui almeno 9 in legno. Il Barbaresco si distingue per il profilo fruttato e floreale, una trama tannica fine e una struttura più morbida rispetto al Barolo.
Il territorio ospita oltre 80 aziende vitivinicole, tra cui la storica Cantina dei Produttori di Barbaresco, e l’Enoteca Regionale del Barbaresco, che ha sede nell’ex confraternita di San Donato.
Un paesaggio dove ogni elemento – architettonico, agricolo, culturale – partecipa alla costruzione di un’identità profonda e viva.