I vini Chionetti, frutto di una storia di famiglia dal XIX secolo, nascono a Dogliani, nello straordinario territorio delle Langhe in Piemonte.
L’Associazione La Morra Eventi e Turismo è nata nel giugno 2005 con l’obiettivo di operare in vista dello sviluppo della cultura della qualità turistica. L’intento è di promuovere la gamma dei servizi offerti dal paese, quali: hotel, B&B, case vacanze, cantine, attività artigianali, attività commerciali, ristoranti, osterie, vinerie e bar. L’attività principale dell’Associazione consiste nella gestione dell’ufficio turistico: accoglienza, informazioni su La Morra e sul territorio, servizio di prenotazione presso le strutture ricettive, i ristoranti, le cantine o altro. Pubblicazione di dépliants e opuscoli sulle attività produttive e turistiche del paese e sui suoi beni storico artistici.
Il nome di Treiso deriva dal latino Tres, nome dato dai romani al piccolo insediamento, situato a tre chilometri da Alba Nella vicina località Pertinace è vissuto l’imperatore romano Publio Elvio Pertinace.
Il comune di Treiso, cuore della bassa Langa, è nato nel 1957 (su proposta di legge presentata dal deputato albese Teodoro Bubbio), staccandosi da Barbaresco, di cui era frazione.
Unitamente a Barbaresco, Neive e la frazione di Alba San Rocco Seno d’Elvio, Treiso è uno dei quattro Comuni della zona del Barbaresco dove viene vinificato l’eccellente vino che prende il nome dalla zona.
In questo comune e in quello vicino di Alba è altresì ambientato il romanzo di Beppe Fenoglio Una questione privata.
Dal 2010 ad un asteroide della fascia principale (tra Marte e Giove) è stato dato ufficialmente il nome di 13494 Treiso.
AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale è una libera associazione nata nel 2003 ad Alba (CN). Un progetto culturale che intende conoscere, studiare e promuovere le azioni di comunicazione ambientale a livello nazionale e internazionale. È costituita da un gruppo di soci fondatori, da un comitato scientifico, e da una serie di soci ordinari.
Con ogni probabilità fu, all’origine, stazione romana lungo un percorso secondario che collegava Asti a Pollenzo. Tale percorso, lasciato il territorio di Priocca, si dirigeva verso sud-est fino alle pendici meridionali del Bric Mongaletto dove, superata una piccola sella, scendeva nella valle Biegio per continuare verso sud in direzione dei Mombelli. Il primo insediamento di una certa consistenza si formò su questa sella ai lati dell’antico percorso, nel sito in cui poi sorse la scomparsa parrocchiale di S. Dalmazzo. Stanziamenti minori facenti capo ai territori un tempo separati di Chinchiurio e Sorsono, rispettivamente con le chiese di S. Michele e S. Pietro confluirono, dopo il Mille, nel feudo di Castellinaldo.
Vai al sitoMontà vi attende per proporvi una visita nel centro storico di sommità, una passeggiata fiancheggiata dal castello e dal suo maestoso parco. Tappa obbligata è poi il Santuario dei Piloni con la via crucis, luogo di culto di origine pre-cristiana, e una variegata offerta outdoor con la Rete Sentieristica, che vi porterà alla scoperta delle maestose Rocche di Montà. Per gli appassionati di sport è poi a disposizione la piscina comunale all’aperto e al chiuso, e il Centro Outdoor Valle delle Rocche per gli amanti della mountain bike.
Il suo territorio, che si estende su 17,39 km2 presenta, come tutti i territori attraversati dalle rocche, una netta separazione tra depositi marini, a sud-est di questa formazione, e depositi di natura continentale a nord-ovest. Le rocche di Pocapaglia sono tra le più suggestive di questa formazione che attraversa, con andamento da SO a NE, il Roero: particolarmente interessanti quelle della Meinina e della Crosa e gli anfiteatri della Ghia e di Soffranino. La felice collocazione dei suoi rilievi in margine alla piana del Tanaro è all’origine di una continuità di attestazioni che iniziano dalla preistoria e si ampliano in età romana per la vicinanza con la città di Pollenzo.
Vai al sitoVezza d’Alba fa parte della delimitazione geografica del Roero. Nel paese ha sede il museo naturalistico del Roero. Un’attività importante è la coltivazione di vite e pesche, mentre un prodotto tipico è la pera madernassa, che, oltre a Vezza, si trova solamente a Castagnito e a Guarene, due comuni limitrofi, mentre i vini tipici sono il Roero Arneis e la Favorita, arrivato fino alle cantine sabaude. Nel paese è presente un castello medievale semi-distrutto.
Vai al sitoMaria Federica Chiola
Architetto, libero professionista, vive in Asti e si occupa di progettazione, ristrutturazioni con particolare attenzione ai palazzi storici, arredamento di interni; ha spiccato interesse per l’arte contemporanea.
Nel corso dell’evoluzione dell’attività professionale di architetto che pratica, ha dato vita a Architettura, Arte e Vino con cui sviluppa progetti per mettere in luce il Territorio attraverso arte, architettura e cultura.
Su questo tema organizza convegni, forum, tavole rotonde mettendo a confronto personaggi di spicco in vari ambiti.
Amante dell’arte, in particolare contemporanea, è curatrice di mostre e suoi allestimenti.
Attenta allo sviluppo del Territorio ed alla sua conservazione, è tra i soci fondatori del Club per l’Unesco di Canelli, sostenitrice della rivista Astigiani, collabora con approccio “cult research” per MRK Coolhunting sui temi Lifestyle, Arte, Architettura e Design.
www.maricachiola.it
Coldiretti Cuneo rappresenta sul territorio provinciale la principale Organizzazione di imprenditori agricoli oggi esistente a livello nazionale ed europeo.
Nata nel 1946, aderisce alla Confederazione Nazionale Coldiretti con sede a Roma.
Coldiretti Cuneo si struttura in otto Uffici Zona – Alba, Bra, Ceva, Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano – e conta annualmente circa 3.000 recapiti fissi e occasionali dislocati in tutta la Granda.
Il paese di Treville, ubicato nella Buffer Zone del sito UNESCO, è denominato il “Balcone sulle Alpi” per lo splendido panorama che si può ammirare dalla Parrocchiale di Sant’Ambrogio, il punto più elevato del paese (310 m s.l.m.). Attraverso il territorio comunale di Treville si sviluppa il sentiero CAI 713, percorribile tutto l’anno a piedi, in bicicletta e a cavallo. La pieve di San Quirico è anche una delle tappe di “Pedalare il Monferrato” e del lungo percorso Superga-Casale. Il paese di Treville è costruito sugli strati calcareo –marnosi della Pietra da Cantoni di mare più
profondo, databili tra il 17 e i 14 milioni di anni fa (Miocene/Burdigaliano- Langhiano), sulla base dei microfossili contenuti.
In questi depositi, ricchi in plancton, emersi durante la formazione delle colline monferrine (a partire da circa 7 milioni di anni fa), sono stati scavati i numerosi infernòt e cantine del paese. Sette infernot visitabili, sono stati inseriti nel circuito di Ecomuseo della Pietra da Cantoni con sede a Cella Monte. Schede geologiche dedicate ai singoli infernot sono visibili sul sito comunale
Camminate ed escursioni dedicate alla scoperta e alla valorizzazione di un territorio unico.
Vai al sitoL’Ente Turismo si occupa della promozione del territorio di Langhe e Roero, dal 01/08/2019 anche del territorio della Provincia di Asti (c.d. Monferrato Astigiano) attraverso i diversi mezzi di comunicazione, della valorizzazione delle manifestazioni di rilievo e della predisposizione e della distribuzione di materiale promozionale del territorio presso gli uffici turistici e le fiere turistiche nazionali ed internazionali.
Vai al sitoIl nome stesso di Saliceto trarrebbe origine non tanto dai salici, abbondanti nel fondovalle e presenti nello stemma comunale, quanto dai Liguri Salii o Sallui, che oltre il Po, a settentrione, erano noti come Salassi, e pertanto significherebbe Saliorum Situm (luogo dei liguri Salii). Lo storico romano Tito Livio fa cenno a una loro remota emigrazione dalla Provenza, verso la Val Padana, dopo l’insediamento greco di Marsiglia nei loro territori. A suffragare questa ipotesi vi sono i toponimi limitrofi a Saliceto di Sale delle Langhe, Sale San Giovanni a ponente, e di Saleggio a levante: l’antico nome medioevale di Castelletto Uzzone.
Vai al sitoNata originariamente come utility attiva nel settore della distribuzione del gas metano, Egea avvia dagli anni novanta una strategia di sviluppo multibusiness che l’ha portata a diventare un punto di riferimento per il territorio e un partner strategico per le Amministrazioni pubbliche locali e per il sistema delle piccole e medie imprese.
Vai al sitoL’Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite intende concorrere al riconoscimento dei paesaggi terrazzati quali opere monumentali dell’ingegno, della sapienza e della pazienza dell’uomo, raccontando la storia, le tradizioni, i modi di vita delle società che ieri li hanno costruiti e che oggi li custodiscono.
Vai al sitoLa nostra agenzia, affiliata al marchio Tecnocasa, presta opera nell’intermediazione immobiliare dal 1996, sotto la guida di Enrico Garino, ad Alba, capitale delle Langhe.
Vai al sitoLo Studio Tecnico Associato Gallo-Ambrosio-Cagnasso nasce ad Alba nel 1963.
Vai al sitoL’associazione nasce negli anni ’60 grazie ad un’idea dei produttori locali per valorizzare il vino Dolcetto.
Paese eminentemente di collina, Sommariva Perno è caratterizzato da una notevole varietà di paesaggi ed aspetti geomorfologici. A sud, verso la valle del Tanaro, dominano infatti sistemi collinari disposti a raggiera intorno ad alcune grandi dorsali. Sono colline dolci, dalla cima arrotondata, le più fertili e adatte in particolar modo alla coltura della viti ed alla frutticoltura.
Vai al sitoIl Comune si suddivide in due aree (Calamandrana Alta e Calamandrana Bassa) ed è composto da più centri abitati: Quartino (Municipio), Bruciati, Chiesa Vecchia, Valle S. Giovanni.
Le terre di Calamandrana probabilmente erano già state abitate nell’antichità da popolazioni Liguri di origine Celtica che vennero sconfitti dai Romani nel 200 a.C.
Situata nel cuore del Piemonte, Narzole è posta in un’ampia valle delimitata da diversi corsi d’acqua: il fiume Tanaro e i torrenti Mondalavia e Giuminella. Il territorio è stato insediato per la prima volta da una comunità celtico-ligure e probabilmente divenne in seguito uno dei sobborghi di Augusta Bagiennorum, come testimoniano numerosi reperti.
Vai al sitoRoddino sorge ai margini della Langa sud-occidentale a mt. 610 sul livello del mare. Durante l’alto Medioevo, nel processo di infeudazione, il castello di Roddino restò compreso prima nel Comitato di Alba e poi nel Marchesato del Vasto o di Savona.
Vai al sitoIl Teatro degli Acerbi è una compagnia teatrale professionale che da oltre un ventennio (dal 1998) opera nel solco del teatro popolare di ricerca, sul territorio astigiano, regionale e nazionale, rafforzando costantemente la propria identità artistica e progettuale.
Si occupa di produzione e circuitazione di spettacoli teatrali, di attività didattica svolta all’interno delle scuole, per gli adulti e specialistica per gli operatori del settore, di progettazione culturale, di organizzazione di eventi: rassegne, festival e stagioni teatrali.
Scopo della Fondazione è recuperare e valorizzare la Pietra da Cantoni e il paesaggio monferrino nelle sue componenti edilizie, agricole e forestali, nonché promuovere il territorio. L’Ecomuseo fa parte della Rete Ecomusei del Piemonte.
Vai al sitoLa Libera Accademia Novalia, nata a Savigliano nel 1992, è un istituto di alta formazione artistica, che trova oggi la sua sede ad Alba.
Vai al sitoIl Centro Studi per lo Sviluppo Rurale della Collina (CSC), avviato nel 2003 e promosso dalla Facoltà di Agraria, dal Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale (DEIAFA) dell’Università di Torino e dal Polo Universitario di Asti Studi Superiori, si occupa di attività di ricerca scientifica e di alta formazione riferite insieme all’Osservatorio della ricerca sulle aree collinari.
Vai al sitoIl Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari è sede di ricerca relativamente alla produzione primaria ed alla trasformazione di vegetali e animali, oltre che delle interazioni di tali attività con il territorio e l’ambiente.
Vai al sitoSinergia Outdoor, sia sotto l’aspetto organizzativo che sotto l’aspetto di proposta turistica, ha individuato nel “turismo attivo” un valido veicolo per proporre il proprio territorio nelle sue peculiarità: natura, cultura, enogastronomia. Un castello, una chiesa, una cantina, un punto panoramico; unire queste testimonianze di “cultura territoriale” con un itinerario da percorrere a piedi , in bicicletta oppure a cavallo è secondo Sinergia Outdoor la concretizzazione di una “visita attiva”.
Vai al sitoIl progetto Creativamente Roero prevede la creazione di un network sul territorio del Roero volto alla valorizzazione di alcuni luoghi storici legati a vino e creatività: una rete di Residenze d’Artista per artisti nazionali e internazionali con l’obiettivo di integrare la proposta turistica con un programma permanente, in grado di promuovere una visione culturale di alto valore per il territorio e contemporaneamente essere ulteriore elemento di attrazione per i visitatori.
Vai al sitoAnello di congiunzione fra il mondo accademico e quello di imprese, startup e istituzioni, la Fondazione LINKS è un centro di ricerca di riferimento per le organizzazioni che vogliono crescere e aumentare la propria competitività e gli studenti di talento interessati a sviluppare le proprie competenze in un ambiente giovane e stimolante.
Vai al sitoL’Associazione culturale Davide Lajolo onlus è stata istituita per volontà della famiglia e del comune di Vinchio il 3 luglio 1998. Non ha scopo di lucro e si propone di perseguire i seguenti obiettivi : far conoscere l’opera e l’attività svolte da Davide Lajolo, giornalista, scrittore e uomo politico e promuovere lo studio e la conoscenza delle strutture economiche, sociali ed ambientali del territorio del Monferrato, attraverso la pubblicazione di volumi e l’organizzazione di eventi culturali.
Vai al sitoLa Confederazione italiana agricoltori (CIA) è un’organizzazione professionale e sindacale a carattere laico. La sua attività ha per scopo primario la difesa degli interessi dell’agricoltura e degli agricoltori promuovendo al contempo iniziative per favorire lo sviluppo equilibrato dell’economia e della società nella salvaguardia del territorio e dell’ambiente.
Vai al sitoLa Fondazione Cesare Pavese nasce nel 2004 per curare le manifestazioni del centenario della nascita dello scrittore (1908-2008). La Fondazione – partecipata dal Comune di Santo Stefano Belbo, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Cuneo e dalla famiglia Pavese – raccoglie il testimone del Centro Studi “Cesare Pavese”. La Fondazione Cesare Pavese si propone di divulgare, valorizzare e diffondere l’eredità umana e culturale del grande scrittore piemontese non solo in Italia, ma anche e soprattutto nel resto del mondo. Ha inoltre come scopo quello di promuovere gli studi storici, etno-antropologici, economici, sociali legati al territorio d’origine di Cesare Pavese e in particolare alla tradizione della Langa, al fine di contribuire allo sviluppo del territorio in termini culturali, sociali ed economici.
Vai al sitoL’Azienda Agricola Sordo Giovanni è una cantina a conduzione familiare ora nelle abili mani di Giorgio affiancato dalla figlia Paola, la quarta generazione di una famiglia che cura e produce vini da oltre un secolo.
Si trova a pochi chilometri da Alba ed è situata ai piedi della collina di Barolo, nel comune di Castiglione Falletto, in provincia di Cuneo.
Oggi l’azienda ha una superficie totale di 53 ettari vitati, distribuiti nei comuni di Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Barolo, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour e Vezza d’Alba.
E’ l’unica cantina a poter vantare 8 differenti tipi di Barolo – i cosiddetti Cru o MeGA – provenienti da 5 diversi comuni all’interno dall’area di produzione del Barolo.
I terreni di questi vigneti, composti da marne calcaree compatte, molto profonde, ricche di microelementi, con la complicità del microclima tipico delle colline delle Langhe, sono l’ambiente ideale per la coltivazione del vitigno Nebbiolo da Barolo, vitigno assai vigoroso ed esigente, che permette di ottenere vini di elevato pregio, longevi e ricchi di profumi.
Tradizione, qualità ed innovazione: tre parole che descrivono la filosofia aziendale.
L’azienda ricerca la qualità in tutte le fasi della produzione, per questo motivo utilizza attrezzature
e macchinari per la vinificazione, lo stoccaggio ed il confezionamento dei vini di ultimissima generazione, mantenendo però fede alla tradizione, infatti grazie a 3 cantine per l’invecchiamento, dotate di ben 135 botti di rovere di Slavonia di grandi capacità, si ottiene una perfetta maturazione ed evoluzione dei vini.
Il Nuovo Mollificio Astigiano è un’impresa giovane che intreccia tradizione, innovazione e creatività; un piccolo tassello di quel mondo che guarda avanti e produce rimando spesso nell’ombra e lavora nel silenzio. E’ sinonimo di ingegno, capacità, passione, intraprendenza e determinazione ma anche di bellezza cultura e gioia di vivere; con una grande attenzione da sempre focalizzata su valori come sviluppo sostenibile ed etica nei rapporti coi collaboratori i clienti ed i fornitori, cui aggiunge una forte responsabilità sociale. La gamma completa della nostra produzione annovera tutte le tipologie di molle: compressione, trazione, torsione, sagomate, a nastro, anelli di tenuta per raschia valvole, collane, bracciali ed anelli per gioielleria ed ancora distanziali per vigneto ed elementi di fissaggio per frutteto. Il Nuovo Mollificio Astigiano è un’azienda capace di competere con i grandi grazie ad un eccezionale flessibilità, elevata diversificazione e specializzazione tecnica.
Vai al sitoProbabile luogo di una fortificazione romana, nell’XI secolo vi fu costruito un piccolo castello nell’ambito della rete difensiva della marca obertenga. Furono però i marchesi del Monferrato a edificare nel 1488 l’attuale castello dotandolo anche di un ricetto. Feudo dei Doria, dei Trotti, degli Spinola, e poi degli Adorno, fino alla soppressione del feudo da parte dei repubblicani francesi. Con il congresso di Vienna entrò nel Regno di Sardegna.
Vai al sitoIl castello, con la sua bellissima sagoma protesa verso l’alto, domina il borgo di Serralunga che si allarga i suoi piedi, con una ragnatela di stradine disposte a raggiera. Il luogo è molto antico ed ha quasi mille anni di vita, quando all’inizio del secondo millennio su questo colle venne costruita la torre quadrata, a difesa e a simbolo di possesso. Verso la metà del XIV secolo sorse il castello odierno, restaurato nel 1950 per volere del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Il paese è circondato da celebri vigneti a nebbiolo da Barolo, mentre nelle sue cantine si affina il “re dei vini” per la gioia dei grandi intenditori di tutto il mondo.
Vai al sitoMONFERNòT è un associazione no profit per la valorizzazione del Monferrato, patrimonio dell’ UNESCO.
Vai al sitoNel 1878, guidato dall’Attitudine Piemontese, Enrico Serafino lascia il Canavese e si trasferisce a Canale realizzando il sogno di diventare un produttore di vino. Da allora e per oltre 140 vendemmie abbiamo continuato a produrre uve di Barolo, Langa, Roero e Monferrato. Ancora oggi, la Enrico Serafino è una cantina familiare che mantiene la sua storica anima artigianale, il rispetto per le generazioni future e la cura per il dettaglio che l’hanno distinta sin dagli inizi dell’attività. L’attuale famiglia proprietaria, Krause Gentile, ha rinnovato l’originale atto di volontà del fondatore mantenendo immutati i valori e gli obiettivi della casa. L’attuale patrimonio viticolo conta oltre 25 ettari in proprietà nei comuni di Serralunga d’Alba (Briccolina, Meriame e Carpegna), Canale (San Defendente e Oesio), Cerretto Langhe e Roddino (Soprana, Pineta, Benso) a cui si aggiungono 35 ettari di conferenti storici controllati direttamente dagli agronomi della casa.
Vai al sitoDal 1881 Cinque Generazioni della Famiglia si sono susseguite nel garantire la continuità della qualità e dello stile dei vini Pio Cesare nel tempo. La Cantina si trova nel centro storico di Alba ed è costruita sulle mura romane della città, antiche di oltre duemila anni.
Vai al sitoL’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Asti organizza eventi e corsi di formazione. A.S.T.I. FEST, acronimo di Architettura – Sviluppo – Territorio – Innovazione, è una rassegna con cadenza triennale dedicata all’approfondimento di temi legati all’architettura ed alla pianificazione urbana, curata dall’Ordine degli Architetti, P.P.C. della Provincia di Asti per mezzo della propria Commissione Cultura.
Vai al sitoIl toponimo, attestato come Trecius nel 1171, deriva probabilmente dal nome proprio di origine romana Troecius. La posizione del Comune, situato alle sorgenti del torrente Tinella, determinò invece la denominazione Tinella, ottenuta con Decreto reale del 4 dicembre 1862. In epoca romana Trezzo rappresentava un punto di snodo lungo il tracciato della via magistra Langarum che collegava Alba con Cortemilia e i paesi della riviera.
Vai al sitoGranfondo Internazionale dalle Langhe al Roero in bici.
Vai al sitoIn un’oasi di charme, a pochi km da Alba , il Relais Montemarino nasce dall’attento e scrupoloso recupero di un antico casale ottocentesco.
Grazie alla sua posizione, immerso nelle colline delle Langhe, tra Barolo e Barbaresco, offre alcuni tra i più suggestivi panorami del Piemonte, che spaziano fino alle Alpi e al Monviso.
Azienda agricola dei F.lli Damonte nel Roero.
Vai al sitoAzienda agricola a conduzione familiare nel Roero, a Canale d’Alba.
Vai al sitoCon una superficie di 8,9 km² e un’altitudine massima, sul bricco davanti al cimitero, di 234 metri, il territorio di Bruno si può dividere in due parti: la parte collinare che lo collega a Mombaruzzo dove sorge il borgo antico e l’altra che sorge sulla pianura del Belbo. La vegetazione oltre a essere l’immagine della fertilità del terreno, è anche il risultato dell’opera dell’uomo nel corso dei secoli.
Vai al sito
Casa Nicolini è situata a soli dieci minuti da Alba nel comune di Barbaresco, una delle cittadine delle Langhe più evocative da anni come prestigiosa meta di turismo internazionale. Terra di grandi vini e superbe eccellenze gastronomiche, Barbaresco offre al viaggiatore quel mix di storia, arte e incantevoli paesaggi collinari tra castelli e vitigni che rendono qualsiasi vacanza presso di noi una piccola, indimenticabile opera d’arte.
Vai al sitoRistorante e albergo 4 stelle nel cuore delle Langhe.
Vai al sitoRistoratori ed Albergatori da tre generazioni i Brezza hanno tradotto un’autentica vocazione del territorio in un’attività a gestione familiare nel cuore di Barolo.
Vai al sitoCastelli Aperti, dal 1996, consente al pubblico di scoprire e visitare il ricco patrimonio culturale artistico e storico dei castelli, giardini, musei, palazzi, ville e borghi del Piemonte dalla primavera all’autunno. Rassegna di valorizzazione e di promozione dei siti storici, è nata grazie alla volontà della Regione Piemonte con le Province di Asti, Alessandria e Cuneo e, oggi, si è estesa a tutto il territorio piemontese e anche alla Regione Liguria, terra da sempre legata all’identità del territorio del basso Piemonte.
Vai al sitoE’ una piccola struttura di charme tra le colline del Monferrato, sospesa nel tempo.
Vai al sitoUna giovane realtà Cocconatese, con terreni situati prevalentemente nei comuni di Cocconato, Piovà Massaia e alcune proprietà nel comune di Montiglio Monferrato. Dal 2010, l’Azienda Agricola Maciòt inizia un percorso di biodinamica.
Vai al sitoScopo della Fondazione “Centro di Studi Alfieriani” è quello di promuovere e coordinare gli studi e le ricerche intorno alla vita e alle opere di Vittorio Alfieri.
Vai al sitoCome la maggior parte dei borghi astigiani, Castel Rocchero deve la sua origine a un presidio militare posto a guardia e difesa della via di comunicazione che da Acqui conduce in Valle Belbo.
Vai al sitoDai rilievi scoscesi delle Rocche alle ultime colline che guardano il Tanaro si estende il territorio del Roero, dove una pratica millenaria ha contribuito a creare e conservare lo spettacolare paesaggio di questa regione. Le uve coltivate con amore e con fatica diventano Roero e Roero Arneis Docg, il prezioso risultato che esprime la realtà più autentica di questo territorio, che il Consorzio si pone l’obiettivo di tutelare.
Vai al sitoContratto fu fondata da Giuseppe Contratto nel 1867. La cantina è conosciuta come il più vecchio produttore di vini Spumanti in Italia. In effetti, il metodo classico 1919 Contratto Extra Brut fu il primo vino Spumante millesimato mai prodotto nel paese.
Vai al sitoCereseto appare tra le verdi colline del Monferrato come una gemma. Dominato dall’imponente castello dalle molteplici torri, uno dei più belli dell’intera zona. Importante ricordare che a due passi da cereseto sorge il noto Santuario della Madonna di Crea.
Vai al sitoL’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei (Union of Journalists and Communicators of Europe – UJCE) partendo dall’esperienza decennale della UGE, allarga la base associativa della stessa, valorizzando i comunicatori impegnati nell’informazione e nella divulgazione di contenuti importanti per il bene comune.
Vai al sitoL’associazione culturale Milleunanota organizza dal 2010 una stagione di eventi e concerti nel territorio con la direzione artistica del chitarrista Filippo Cosentino.
Vai al sitoLanghe Truffle offre l’occasione di poter acquistare il tartufo di ogni stagione e varietà. Il Trifulau è a disposizione per gestire al meglio tutte le richieste e per proporre un’esperienza culinaria personalizzata attraverso diversi prodotti tipici.
Vai al sitoNell’etere dal 1976, inizialmente gli studi erano a Montelupo d’Alba, prima di trasferirsi ad Alba in Corso Europa. Alberto Levi ne è il fondatore insieme ad altri giovani di Radio Alba e anima creativa fino al 2011.
Vai al sitoLa cantina Bera, azienda della famiglia Bera, è situata in Piemonte, nelle Langhe tra Alba e Asti, sulla strada che da Barbaresco e Neive sale verso Neviglie.
Vai al sitoMaiusform propone corsi di inglese per ragazzi, wine workshops, summer courses, test di livello di lingua inglese. Formatori con provata esperienza professionale, aggiungono alla loro competenza la passione per il compito di trasmettere le informazioni che servono a chi partecipa ai corsi organizzati dalla Maius.
Vai al sitoDimora storica con suites, spa e ristorante a Agliano Terme.
Vai al sitoDal 1998, eventi e servizi per i turisti.
Vai al sitoDimore storiche, residenze di fascino, case di campagna, agriturismi, appartamenti, bed & breakfast … gioielli di ospitalità autentica, famigliare e raffinata.
Vai al sitoUn luogo in cui gustare in tutta tranquillità le prelibatezze culinarie piemontesi; in cui trascorrere un fine settimana all’insegna del relax, circondato dalle bellezze delle Langhe; un posto in cui prendere lezioni di cucina o farsi accompagnare nella degustazione dei migliori prodotti locali.
Vai al sitoPiemonte Land of Perfection nasce il 29 luglio 2011 per offrire ai consorzi di tutela del vino piemontesi un punto d’incontro per confrontarsi, individuare operatività e strategie comuni utili alla promozione del vino piemontese in Italia e nel mondo.
Vai al sitoL’attività dei dottori agronomi e dei dottori forestali riguarda i problemi dell’ambiente, sia come fonte da cui l’uomo trae le risorse necessarie alla vita svolgendo attività economiche (agricoltura, zootecnia, selvicoltura), sia come luogo nel quale si svolgono tutte le attività umane e che, quindi, va difeso dagli sprechi e dagli usi impropri (inquinamento) e deve essere valorizzato nei suoi aspetti naturalistici, paesaggistici, storico-monumentali attraverso varie forme di conservazione (parchi) e trasformazione consapevole (verde urbano).
Vai al sitoL’attività dei dottori agronomi e dei dottori forestali riguarda i problemi dell’ambiente, sia come fonte da cui l’uomo trae le risorse necessarie alla vita svolgendo attività economiche (agricoltura, zootecnia, selvicoltura), sia come luogo nel quale si svolgono tutte le attività umane e che, quindi, va difeso dagli sprechi e dagli usi impropri (inquinamento) e deve essere valorizzato nei suoi aspetti naturalistici, paesaggistici, storico-monumentali attraverso varie forme di conservazione (parchi) e trasformazione consapevole (verde urbano).
Vai al sitoL’attività dei dottori agronomi e dei dottori forestali riguarda i problemi dell’ambiente, sia come fonte da cui l’uomo trae le risorse necessarie alla vita svolgendo attività economiche (agricoltura, zootecnia, selvicoltura), sia come luogo nel quale si svolgono tutte le attività umane e che, quindi, va difeso dagli sprechi e dagli usi impropri (inquinamento) e deve essere valorizzato nei suoi aspetti naturalistici, paesaggistici, storico-monumentali attraverso varie forme di conservazione (parchi) e trasformazione consapevole (verde urbano).
Vai al sitoIn 31 anni di attività, l’associazione ha promosso il Roero sotto tutti i punti di vista. E’ un movimento di opinioni volto alla tutela delle tradizioni, dell’urbanistica, dell’agricoltura e di tutti quei fattori utili per l’economia.
Vai al sitoAccanto alla quarantina di Comuni del Monferrato Casalese e dell’area circostante la pianura del Po che compongono l’anima “pubblica” di Mondo, vi è un “cuore pulsante”, di operatori privati che, di borgo in borgo, tra collina e pianura, offrono spunti di visita, soste di gusto e soggiorni di charme.
Vai al sitoAlla Dimora Storica Duchessa Margherita si è immersi in un paesaggio collinare di grande dolcezza, dal quale emergono l’imponente cupola ellittica del Santuario di Vicoforte, il Convento dei Monaci Cistercensi, la Palazzata che circonda il perimetro del sagrato. Entrare in questa dimora è come calarsi nella storia della dinastia sabauda.
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Il Centro di Consulenza e Ricerca applicata Enosis Meraviglia prende forma nel 2005 e si propone di studiare ciò che si trasforma in natura e quel particolare legame tra la terra e la vite, che conferisce al vino caratteristiche uniche e inimitabili. Il suo compito è quello di capire meglio i fenomeni naturali che ci permettono di trarre il meglio di ciò che la natura offre.
Vai al sitoL’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, nata nel 1995, riunisce le Fondazioni Cassa di Risparmio di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Fossano, Saluzzo, Savigliano, Torino, Tortona, Vercelli e la Compagnia di San Paolo. L’obiettivo che si pone è promuovere e realizzare iniziative congiunte, studiare e armonizzare l’attività svolta dalle singole Fondazioni e favorirne il confronto su tematiche di interesse comune.
Vai al sitoIl Ministero per i Beni Culturali e Ambientali fu istituito da Giovanni Spadolini con decreto-legge 14 dicembre 1974, con il compito di affidare unitariamente alla specifica competenza di un Ministero appositamente costituito la gestione del patrimonio culturale e dell’ambiente al fine di assicurare l’organica tutela di interesse di estrema rilevanza sul piano interno e nazionale.
Vai al sitoCon il progetto Made In Langhe & Roero è possibile adottare un’eccellenza del territorio. Made In Langhe & Roero nasce da un gruppo di persone fortemente legate a questo territorio, con l’intento di offrire in modo innovativo la possibilità di scoprire, conoscere e godere delle eccellenze enogastronomiche di uno dei territori italiani più belli e meno conosciuti.
Vai al sitoLa Locanda in Cannubi, fortemente voluta da Edoardo Miroglio, fa parte dei possedimenti di Tenuta Carretta. La cantina vinifica da sempre il prestigioso Barolo Cannubi, ricavato dagli antichi vigneti di proprietà che fanno da sipario alla locanda.
Vai al sitoLanghe.TV nasce dall’idea e dalla volontà di Massimo Gavello e Rodolfo Carrara, per tutti
RodMax. Propone un format che racconta il “Lifestyle” di questa magnifica zona.
Langhe.TV va a casa degli abitanti della zona, intervistandoli, scoprendo i prodotti del miglior
artigianato, i prodotti tipici, i locali, gli hotel e i luoghi da visitare.
La nostra attività è infatti di selezionare e promuovere con servizi video gli aspetti artistici e
culturali, economici e turistici che hanno reso questa zona leader a livello mondiale nella
produzione vitivinicola e di prodotti agroalimentari con il conseguente riconoscimento
Unesco come sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Nel 1996 nasce l’Hotel I Castelli, la ristrutturazione del 2011 lo ha trasformato in un gioiello di design, con tocchi di colori e suggestioni poetiche. L’Hotel I Castelli si trova a pochi minuti dal cuore del centro storico di Alba, ed è in una posizione strategica anche per visitare le Langhe ed il Roero.
Vai al sitoCa’ del Lupo è un Hotel ristorante che sorge nel suggestivo contesto paesaggistico e naturalistico delle Langhe piemontesi.
Vai al sitoNasce dalla ristrutturazione di un antico cascinale a pochi passi dal centro storico diAlba, città famosa per le sue origini romane, le “cento” torri medievali, per i suoi ristoranti e per il tartufo bianco.
Vai al sitoGreengrass è un’impresa innovativa che nasce da una tradizione di famiglia centenaria. Oggi opera come impresa affidataria per ristrutturazioni e nuove costruzioni, unicamente in bioedilizia, coordinando progettisti, subappaltatori, artigiani e fornitori e offrendo al committente la comodità e l’efficienza di un unico referente e un’unica fatturazione – dal progetto all’interior design. Attraverso il progetto “GREENERIA” l’impresa sviluppa inoltre accordi di partnership direttamente con produttori di materiali naturali per la bioedilizia (isolanti in sughero e canapa, vernici e impregnanti 100% naturali ecc.) che vengono utilizzati nei cantieri dei propri clienti ma sono anche acquistabili online e consegnati in tutta Italia e all’estero.
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Ha iniziato la propria attività nel 1988, per iniziativa degli ingg. Aldo e Giancarlo Scarzello, caratterizzandosi, fin dal suo esordio nel settore del trattamento aria, per la capacità di rispondere alle attese dei propri Clienti con soluzioni tecnologicamente avanzate e con risultati della massima efficacia.
Vai al sitoConfindustria Cuneo è un’Associazione rappresentativa, apartitica e senza scopo di lucro, che unisce su base volontaria le imprese manifatturiere e di servizi che operano nella provincia di Cuneo. Tra gli obiettivi dell’Associazione vi è quello di contribuire allo sviluppo della società civile attraverso la diffusione della cultura d’impresa.
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Tutto ebbe inizio tanto tempo fa, nel 1977, lontano dalle luci della ribalta, nella riservatezza di un laboratorio artigianale, dove si tramandano con le generazioni i segreti dell’arte dolciaria. Erano gli anni Settanta e B.Langhe era un piccolo biscottificio che si affacciava su una delle strade del centro cittadino di Alba.
Caparbietà, tanta voglia di lavorare, creatività da vendere e coraggio imprenditoriale portarono il piccolo laboratorio a diventare un’azienda solida che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo.
Lo stesso spirito che anima quotidianamente l’impianto produttivo di B.Langhe, oggi fuori dal centro cittadino, ma sempre ad Alba, il cuore enogastronomico delle Langhe.
All’inizio del 1500 la Famiglia Cerrato dà inizio alla costruzione dell’attuale Castello. Nel 1585 l’intero feudo passa al Senatore Bernardino Scozia con donazione fattagli dal consignore di Verduno Benedetto Cerrato. Con il Trattato di Cherasco nel 1631, Verduno passa sotto la giurisdizione di Casa Savoia. Nel 1737, Rachis Maurizio vende ogni proprietà al nizzardo Carlo Luigi Caisotti, Marchese di Verduno, il quale fa ricostruire su disegno dell’architetto Juvarra parte del Castello. Carlo Giuseppe Caisotti lascia i suoi beni in Verduno in parti uguali agli Ospedali San Giovanni e Carità della città di Torino. Nel 1838, Re Carlo Alberto acquista dai due istituti di carità il Castello di Verduno. Nel 1909 la famiglia Burlotto, attuale proprietaria, acquista il Castello e le terre da Casa Savoia. Il Commendator Giovanni Battista Burlotto adibisce parte del Castello ad albergo e riattiva le cantine per la produzione del Barolo e del Verduno Pelaverga. Oggi, Elisa Burlotto, figlia del Commendatore Giovanni Battista dedica con passione il suo tempo a ciò che è diventato il Real Castello. Le figlie gestiscono ognuna una delle attività: Alessandra Buglioni di Monale si occupa del ristorante di cui è la chef, Elisabetta Buglioni di Monale si occupa delle strutture ricettive e del progetto culturale Arte nel Castello.
Vai al sitoNel 1972 nacque la DOC Dolcetto di Ovada, prima in Piemonte per questo particolare vitigno, a testimoniare un territorio da sempre vocato alla coltivazione del Dolcetto. Dopo alcuni anni e precisamente nel 2010, oltre all’importante riconoscimento della DOCG Ovada avvenuta nel 2008, nasce l’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato. Questo risultato così importante è stato reso possibile dall’azione sinergica di venti Comuni e dall’impegno e volontà di tutti i produttori.
Vai al sitoAll’interno del Castello ha sede l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, costituita nel 1967, prima fra quelle della Regione. Una vetrina prestigiosa dei migliori vini e grappe piemontesi, rigorosamente selezionati; primi fra tutti, il Barolo e il Barbaresco.
Vai al sitoL’Enoteca Regionale di Canelli, situata in uno storico palazzo del centro, a pochi passi dalle “Cattedrali Sotterranee” di Canelli, è dedicata agli Spumanti Metodo Classico come l’Alta Langa, all’Asti, e al Moscato d’Asti. Accanto a questi tre vini l’Enoteca raccoglie i grandi prodotti del vigneto astigiano, sia bianchi (Loazzolo, Cortese dell’Alto Monferrato, Piemonte Chardonnay) che rossi (Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato, Dolcetto d’Asti, Grignolino d’Asti, Freisa d’Asti, Brachetto d’Acqui e Ruchè), con alcuni vini aromatizzati, Vermouth e Grappe.
Vai al sitoL’Enoteca Regionale Acqui “Terme e Vino” si propone di valorizzare i prodotti vinicoli della zona, favorendone la conoscenza, l’apprezzamento, la vendita: di stimolare i viticoltori e gli operatori vinicoli al miglioramento della viticoltura e della vinificazione, nonché di perfezionare la conservazione e la qualità del prodotto finale. Nell’enoteca vengono esposti i vini D.O.C. e D.O.C.G. della Regione Piemonte: Barbera d’Asti, Barbera Monferrato, Moscato d’Asti, Asti Spumante, Dolcetto d’Ovada, Cortese Alto Monferrato e soprattutto Dolcetto d’Acqui e Brachetto d’Acqui.
Vai al sitoGestione centri congressi; intrattenimenti in genere; organizzazione di manifestazioni di pubblico interesse e di congressi; agenzia di viaggio e turismo.
Vai al sitoL’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero è una Società Consortile a Responsabilità Limitata costituita nel 1996. L’Ente Turismo si occupa della promozione del territorio di Langhe Monferrato e Roero attraverso i diversi mezzi di comunicazione, della valorizzazione, delle manifestazioni di rilievo e della predisposizione e della distribuzione di materiale promozionale del territorio presso gli uffici turistici e le fiere turistiche nazionali ed internazionali.
L’Ente Fiera della Nocciola e Prodotti Tipici dell’Alta Langa vuole avviare un programma di eventi sull’intera area geografica delle “terre alte”, valorizzando le idee che nasceranno sul territorio, mettendole in rete, sostenendole, promuovendole, affinché il “sistema” Alta Langa tutto ne possa trarre beneficio.
Vai al sitoL’Ente di gestione del Parco Paleontologico Astigiano, Ente strumentale della Regione Piemonte, è costituito da un gruppo di persone che, con passione e volontà, lavorano sul territorio per la conservazione, la tutela e la salvaguardia della natura nelle aree protette gestite.
Vai al sitoFondato nel 1946, il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi.
Vai al sitoIl Consorzio di Difesa dei Vini Tipici di Pregio Barolo e Barbaresco fu fondato ufficialmente nel 1934 con il compito di definire il contesto produttivo (la zona di origine, le uve e le caratteristiche del vino), vigilare contro frodi, adulterazioni e sleale concorrenza, promuovere la conoscenza dei vini, oltre a difenderne nome e qualità nelle sedi più opportune.
Vai al sitoNato nel 1932, il Consorzio per la tutela dell’Asti ha l’obiettivo di occuparsi della tutela, la valorizzazione e la promozione, in Italia e nel mondo, dell’Asti e del Moscato d’Asti.
Vai al sitoIl Consorzio Turistico Langhe Roero Monferrato, Langhe Experience, mette a disposizione agenti di viaggio locali per esperienze personalizzate.
Vai al sitoLe origini delle cantine Salvano, site a Diano d’Alba, risalgono a poco dopo metà del ‘900.
Vai al sitoL’azienda Pecchenino è da sempre un’impresa a conduzione familiare. I primi documenti che attestano l’attività vitivinicola risalgono alla fine del ‘900 quando l’azienda, condotta dal nonno Attilio, contava poco più di 8 ettari. Negli anni ’70 le redini aziendali passano nelle mani del figlio Marino e successivamente, sul finire degli anni ’80, sempre nel segno del passaggio generazionale, saranno i figli Orlando ed Attilio a prendersi a carico la gestione aziendale. Proprio a loro si deve l’ampliamento della superficie vitata che oggi consta di 30 ettari, suddivisi fra i comuni di Dogliani, Monforte d’Alba e Bossolasco.
Fra i filari, la varietà vitata dominante è il dolcetto, seguita da nebbiolo, barbera, chardonnay, pinot nero e sauvignon blanc. In vigna si opera nel massimo rispetto della natura, della biodiversità e dell’ambiente, adottando una conduzione del vigneto sostenibile, così da puntare tutto sulla qualità dei grappoli. Anche in cantina ogni passaggio produttivo è volto a raggiungere la massima qualità, nel rispetto delle più intrinseche qualità della materia prima.
Nel 2007, con la ristrutturazione del cascinale Bricco Botti a Dogliani, sono terminati i lavori per il Bed and Breakfast “Casa Pecchenino”. Il recupero è stato fatto riportando alla luce particolari architettonici ed utilizzando materiali dell’architettura del luogo, in modo da preservare l’atmosfera della vecchia dimora. La struttura è interamente circondata da un magnifico scenario di vigneti , da godere, perché no, con un ottimo bicchiere di vino che i Pecchenino producono.
Vai al sitoTempio del Barolo, relais di charme ubicato a La Morra.
Vai al sitoCarlo, Fiorenzo, Bruno, Danilo Nada: le quattro generazioni. Dal 1921 anno dell’insediamento, fino ad oggi.
Vai al sitoMichele Chiarlo vinifica dal 1956, coltivando 110 ettari di vigneti tra Langhe, Monferrato e Gavi, i migliori cru nel pieno rispetto di severi criteri ecologici, del terroir e delle loro espressioni.
Vai al sitoLe Antiche Cantine dei Marchesi di Barolo hanno sede a Barolo, nel palazzo prospiciente il Castello dei Marchesi Falletti.
Proprio qui, più di 200 anni fa, iniziò una bellissima storia.
La storia di una cantina, protetta da dolci colline nel cuore delle Langhe, dove nacque un vino che fu poi chiamato Barolo in onore del luogo di nascita.
Oggi, la famiglia Abbona continua l’opera iniziata più di due secoli fa: produrre vini di alta qualità, destinati ad arricchire, anno per anno, la storia di una grande cantina dove attualità e tradizione s’incontrano e dove si tramanda, di padre in figlio, un importante patrimonio di vigne, cantine e conoscenze ormai da più di cinque generazioni.
Vai al sitoPer Bosca, dal 1831, stappare significa portare, con maestria e audacia, l’entusiasmo delle bollicine italiane a tutti. Ovunque e sempre. Oggi, al timone, ci sono i fratelli Pia, Gigi e Polina. Sono loro gli affettuosi custodi della storia Bosca. Pronti a scriverne un nuovo, originale capitolo. Nasce da desideri ancora una volta controcorrente e ha l’obiettivo di raccontare nuovi modi di vivere le bollicine trasformando il rito consolidato del brindisi in un’esperienza nuova e non convenzionale: più facile, quotidiana e inclusiva. Perché essere Bosca, in fondo, significa esplorare. Come dei veri pionieri. L’azienda è nota in Italia e nel mondo, grazie alla presenza in ben 40 Paesi. La sua propensione anticonformista ha portato ad affiancare all’offerta tradizionale di spumanti, vini e aperitivi diverse proposte innovative no alcol e low alcol. Le cantine Bosca, site nel centro di Canelli, fanno parte delle Cattedrali Sotterranee di Canelli dichiarate dall’UNESCO, nel 2014, Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 50° sito italiano intitolato “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato”.
Vai al sitoLe Rocche D’Ovrano sono 30 ettari di vigneti situati tra le colline dell’Alto Monferrato.
Vai al sitoLa famiglia Gaja ha iniziato a produrre vino a Barbaresco, nelle Langhe, già nel 1859.
Vai al sitoUn ramo dell’antichissima famiglia di origine ebrea dei Levi, operava già dal XVII secolo nel campo, quasi alchemico, della distillazione nelle valli alpine di San Giacomo o Valle Spluga.
Vai al sitoI vini Chionetti, frutto di una storia di famiglia dal XIX secolo, nascono a Dogliani, nello straordinario territorio delle Langhe in Piemonte.
160 ettari di vigneti di proprietà, 4 cantine, 17 vini prodotti, 150 collaboratori tra vigna, cantina e ufficio, 5.000 clienti tra enoteche e ristoranti in Italia, 60 paesi d’esportazione. Il territorio e le persone sono i valori guida della Ceretto: la valorizzazione della tipicità delle Langhe e dei suoi vini e il coinvolgimento delle risorse umane che lavorano in azienda sono il fil rouge della filosofia aziendale.
Vai al sitoLe storiche cantine Coppo si sviluppano sotto la collina di Canelli per un’estensione di oltre 5 mila metri quadrati e una profondità che, nel suo punto più basso, raggiunge i 40 metri. Recentemente ribattezzate “Cattedrali Sotterranee”, per la loro spettacolare bellezza, la loro unicità e storicità, sono composte da gallerie, cunicoli, lunghi corridoi e ampie volte valorizzate da un sapiente gioco di luci che sottolinea il monumentale lavoro di scavo e mette in risalto, in alcuni punti, il tufo di Canelli che affiora mostrando il cuore della collina.
Vai al sitoNata nel 1901 la Cantina Terre Astesane di Mombercelli è una delle più antiche cooperative del Piemonte. Sovrastata dal castello medievale del paese è situata al centro della Valle Tiglione, in una cornice di colline tra le più vocate per la viticultura ed è ormai da anni impegnata nel costante miglioramento qualitativo dei propri vini, in primis del Barbera d’Asti. Nel 1955 è stato costruito l’attuale stabilimento, ampliato nei decenni con il reparto imbottigliamento, il reparto esterno di vinificazione e nel 2001 con la ristrutturazione del punto vendita e della sala riunioni poi aggiornati con ulteriori lavori nel 2020 per quanto riguarda il punto vendita e la nuova barricaia. Nel 2015 sono stati acquistati 26 ettari di terreno sui quali si stanno impiantando vigneti di varietà diverse.
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La Cantina Cooperativa costituita il 26 febbraio 1959 da 19 viticoltori di Vinchio e Vaglio Serra, attualmente annovera 185 soci conferenti, proprietari e conduttori di circa 420 ettari di vigneto in coltura specializzata.
Vai al sitoVini D.O.C. e D.OC.G. Astigiani e del Monferrato dal 1957.
Vai al sitoCantina Clavesana è una società cooperativa fondata il 27 aprile del 1959 (nel 2019 è ricorso il 60esimo anniversario dalla fondazione), grazie alla scelta di un gruppo di coraggiosi viticoltori che vollero unire le forze per dare un futuro a queste colline, facendo fronte comune alle difficoltà, e trovarono nuove opportunità di mercato per il vino Dolcetto e le sue uve.
Vai al sitoLa Bottega del Vino Dogliani è il consorzio che unisce i produttori della denominazione Dogliani DOCG il cui fine è la promozione del vino e del territorio.
Vai al sitoPasseggiando per le vie del Borgo Antico di Neive, tra stradine e vicoli, si scorge l’arco che conduce alle cantine del palazzo Comunale, ed è proprio li che ha sede la Bottega dei Quattro Vini.
Fondata nel 1983 da un piccolo gruppo di vignaioli neivesi, per rappresentare Neive e i suoi vini nel Mondo, ad oggi vanta più di 30 soci produttori che la costituiscono.
La Barolo & Castles Foundation nasce nel settembre del 2011 con l’obiettivo di gestire in modo diretto e integrato il “sistema castelli” che si sviluppa attorno al WiMu, Museo del Vino di Barolo occupandosi della conservazione, manutenzione, gestione e valorizzazione di castelli, dimore storiche o altri complessi museali del territorio di Langhe e Roero.
Vai al sitoIl marchio Grappa Barile nasce concretamente nel 1976 dall’idea e dal sogno accarezzato sin dal 1958 nei cantieri navali di Sestri Ponente (durante la costruzione del transatlantico “Leonardo Da Vinci”) dei due soci fondatori – Gino Barile e dell’amico d’infanzia Antonio Bormida – di fare la grappa più buona esistente.
Vai al sitoL’azienda è situata nella frazione di Vergne, comune di Barolo, dalla quale abbraccia uno splendido panorama di vigneti e domina tutta la Langa. Prende vita qui una piccola realtà a conduzione familiare con una produzione di circa 70.000 bottiglie di vino classico piemontese.
Vai al sitoViticoltore in Bussia di Monforte d’Alba.
Vai al sitoL’azienda agricola Castello di Neive ha una storia centenaria strettamente legata al paese di Neive ed ai suoi vini, in particolare alla produzione del vino Barbaresco Docg.
Vai al sitoSiamo ad Alba, nelle colline del Barbaresco, precisamente nella frazione San Rocco Seno d’Elvio: qui, da 3 generazioni produciamo vini sinceri e genuini mantenendo un legame indissolubile con il territorio e la tradizione. Oltre alla vite ci dedichiamo alla coltivazione dell’eccellente Nocciola Tonda e Gentile delle Langhe e ci prendiamo cura di un magico bosco che preserva la ricca biodiversità di questa zona.
Vai al sitoNordic Walking: uno sport adatto a tutti, da praticare all’aria aperta che permette di recuperare la forma fisica, ma anche il contatto diretto con la natura. La Scuola mette a disposizione Istruttori certificati e riconosciuti dai protocolli di formazione CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale).
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L’attuale complesso edilizio denominato Palazzo Gazelli di Rossana è situato nel cuore del centro storico di Asti.
Vai al sitoLa Fondazione Giovanni Goria si è costituita il 10 maggio 2004, data vicina al 10° anniversario della morte dell’On. Goria, dopo l’attività durata quasi dieci anni dell’Associazione per la Costituzione della Fondazione Giovanni Goria.
Vai al sitoL’Associazione Nazionale Le Donne del Vino nata nel 1988 è, oggi, l’associazione di donne del vino più grande al mondo, conta più di 900 iscritte tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte di vino in tutta Italia. Presieduta da Donatella Cinelli Colombini, Le Donne del Vino ha come obiettivo la diffusione, la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo. Le donne del vino sono imprenditrici, gestiscono più di un’attività (cantina, agriturismo, ristorazione). Dinamiche, aperte all’innovazione, viaggiano, sono informate e partecipano a fiere nazionali e internazionali. Negli anni si sono distinte per le azioni finalizzate allo sviluppo sostenibile dei territori agricoli e la salvaguardia del patrimonio dei vitigni autoctoni rari e dei vigneti storici. Particolarmente attive nella formazione, a fianco delle iniziative inerenti il proprio comparto economico, le Donne del Vino si sono sempre distinte per le attività di charity. Ci sono socie in tutte le regioni italiane che svolgono iniziative locali coordinate da una Delegata regionale.
Vai al sitoIl circolo Legambiente del Braidese sostiene attivamente il territorio, sensibilizza la comunità alla partecipazione, al rispetto e al prendersi cura dell’ambiente e del proprio territorio.
Vai al sitoIl Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” nasce ad Alessandria il 28 agosto 2004. Il suo scopo prioritario è quello di favorire i contatti e l’aggregazione di persone interessate alle vicissitudini storiche del Marchesato, poi Ducato, di Monferrato, una realtà politica fondamentale nello scacchiere non solo euro-mediterraneo, con un ruolo da protagonista nella storia, per oltre sette secoli.
Vai al sitoL’Associazione Castelli Aperti del Piemonte si propone di far diventare i castelli mete di un turismo culturale capace di coniugare le bellezze paesaggistiche con i pregi architettonici, con le storie e le leggende, con i gusti ed i sapori enogastronomici che il territorio piemontese sa offrire.
Vai al sitoBarbera Agliano è un’associazione che riunisce i produttori, i ristoratori, i commercianti e gli albergatori di Agliano Terme, piccolo borgo in Piemonte immerso fra i vigneti del Monferrato.
Vai al sitoAssociazione volta a promuovere iniziative nel Monferrato.
Vai al sitoLe colline di Vinchio sono medie formazioni geologiche del bacino terziario Ligure – Piemontese, ricche di sabbie, marne e giacimenti fossili, emerse dall’antico oceano della Tetide nel Pliocene Piemontese (7 milioni di anni or sono) ed ora sede di vigneti e boschi di macchia monferrina.
Vai al sitoVignale, un pittoresco paese nel cuore del Monferrato, era già conosciuto in epoca romana. Il borgo risale al Medioevo, apparteneva al Marchesato degli Aleramici. Per la posizione collinare fu munito di un castello. In seguito le dinastie dei Paleologi ampliarono il borgo e lo circondarono di mura. La guerra tra Francia e Spagna portò a Vignale cento anni di scontri cruenti, fu bruciato due volte. I conti Callori sono stati per anni veri mecenati per il paese. Il Palazzo Callori, residenza dei conti, fu acquistato dalla regione, dal 1979 è sede dell’Enoteca Regionale.
Vai al sitoIl nome Verduno è di chiara derivazione celtica indicante una fertile località collinare in cui probabilmente qualcuno ha visto soprattutto il prefisso “verd” che ha ispirato lo stemma moderno.
La vicinanza di Pollenzo ed Alba, unitamente al rinvenimento di reperti archeologici attestano che la zona era abitata in epoca romana. Di un castello di Verduno esiste attestazione nel secolo X.
Trisobbio costituisce una sorta di cerniera nei rapporti tra la Valle d’Orba (dove si addensano le proprietà dei Malaspina) da un lato, e la Valle Bormida (dove si trovano i beni dei Boccaccio) dall’altro. Nel 1531, in seguito al matrimonio di Violante Malaspina, ultima della famiglia, con il conte Giovanni Battista Lodrone, passò ai Lodrone.
Vai al sitoTerzo è situato sulla sponda sinistra del fiume Bormida. Dalla cima della torre (alta 25 metri e costruita a cavallo tra il Trecento ed il Quattrocento) è possibile godere del paesaggio che si apre sulle valli dei fiumi Erro e Bormida. Di questa struttura – inserita nel sistema dei “Castelli Aperti” del Basso Piemonte – rimane solo la torre tardomedioevale. Già fortificazione dei vescovi di Acqui, sorgeva al terzo miglio, da cui il nome del borgo.
Vai al sitoLa fondazione di Terruggia nel sedime attuale, un panoramico rilievo collinare che degrada verso Casale, risale al periodo medioevale. L’Infernot del Municipio, frutto di un’arte spontanea della tradizione contadina, è inserito nel complesso dell’edificio municipale, che si trova nei pressi della chiesa di S. Martino. L’Infernot del Municipio è stato realizzato, come risulta da un’iscrizione incisa sulla pietra da cantoni del manufatto, sul finire dell’Ottocento e, molto probabilmente, è stato utilizzato per lungo tempo come le innumerevole strutture similari presenti nel territorio, per la conservazione delle bottiglie di vino.
Vai al sitoStrevi sorge alla base, ed alla sommità, del contrafforte che borda la piana di sponda sinistra del fiume Bormida, ad una trentina di chilometri dal capoluogo Alessandria ed a sette da Acqui Terme.
Il nucleo principale è costituito dai due borghi, Superiore ed Inferiore, o più semplicemente, come dicono gli Strevesi, di Sopra e di Sotto (Borg ad sura e Borg ad suta ). Strevi è famoso per la produzione di particolari biscotti detti “amaretti”. I pendii soleggiati di Strevi sono noti per la loro produzione viticola, dedicata alla produzione di vini.
Mancano fonti e la scarsità di ritrovamenti archeologici non permette di datare la nascita del borgo. Si suppone che Sezzadio abbia avuto origine tra il II ed il I secolo a.C. Dopo la costruzione della via Aemilia Scauri, avvenuta nel 109 a.C., che correva da Piacenza ad Albenga passando per Tortona, Acqui Terme, Vado Ligure per giungere fino a Ventimiglia, necessitava una stazione di posta che dette origine al primo nucleo di case, primitive e rudimentali.
Vai al sitoE’ un paese antichissimo che prende il nome dalla sua posizione; esso è al centro di quattro dorsali da cui si dipartono valli minori, donde il nome di paese che ” serra le valli “. Langhe venne poi aggiunto in seguito e serve solo come localizzazione geografica poiché col passare del tempo la denominazione è variata più volte. In un documento del 1077 viene indicato come: “Serravallis Albesium Pompeianorum”, il nome cambia quando il paese, dato in dote alla figlia di Tommaso I° marchese di Saluzzo, diventa “Serravallis de Languis”. Per tutto il XIX secolo e fino all’attuale denominazione è chiamato: “Serravalle d’Alba”, anche se in una carta geografica del XVI secolo il paese è indicato come: “Seravale”.
Vai al sitoSerralunga, si estende su di una lunga dorsale sul lato destro del torrente Stura. A sud dell’abitato, su di un’altura, si eleva il santuario del sacro monte di Crea, parco naturale e patrimonio dell’UNESCO. Serralunga è ricordata per la prima volta in un documento del 1175. Appartenne ai Signori di Mombello, un ramo dei quali prese il titolo di Serralunga.
Vai al sitoSanto Stefano Belbo è il luogo natale dello scrittore Cesare Pavese. Situato sulle rive del torrente Belbo, affluente del fiume Tanaro, fa parte della Unione montana Alta Langa, è noto principalmente per la produzione vinicola in particolare il Moscato. La maggior parte delle attività economiche di Santo Stefano Belbo ruota intorno alle produzioni vitivinicole. Questa realtà ha anche favorito tutta una serie di attività eno-meccaniche indotte: ricordiamo, tra le tante, il primato santostefanese nel mondo per la costruzione di macchine per il lavaggio e l’asciugatura di bottiglie piene e per le macchine per l’irrorazione del solfato di rame.
Vai al sitoDi origini probabilmente romane, nota come Villa ad Vites e dal 1048 castrum Sancti Salvatoris. Il paesaggio di San Salvatore è quello del basso Monferrato, colline e filari di viti a perdita d’occhio. Queste vedute sono state spesso riprodotte e idealizzate da artisti, come il sansalvatorese Antonio Panelli e l’alessandrino Franco Sassi (Alessandria 1912 – 1993) pittore, disegnatore e incisore, che dedicò a San Salvatore acquerelli di piccola dimensione e di grande effetto. “Vedute di Valparolo”, “Colline”, ” la Torre” e altre opere, realizzate negli anni ’40 – ’50.
Vai al sitoIl Comune di San Marzano Oliveto, si trova in posizione panoramica, a 300 metri sul livello del mare. Il nome di San Marzano fu imposto per deferenza verso San Marziano, forse primo vescovo di Tortona (IV secolo) o vescovo di Ravenna martirizzato a Tortona.
Vai al sitoIl toponimo Sala Monferrato, di probabile origine longobarda, potrebbe derivare dalla presenza in epoca medioevale di un luogo di raccolta delle provviste, una “sala ” magazzino all’interno del borgo fortificato. La grande porta d’accesso del ricetto è ancora oggi visibile, difesa di una rocca fortificata che nel tempo ha assunto la forma di palazzo signorile in stile neogotico.
Vai al sitoUn sasso come apice, su cui si posa un castello del sec. XII attorniato dalle case più antiche; un territorio vasto come una contea, con un ordito di 70 km di strade fra colli e vigneti che raggiungono borghi e frazioni in un paesaggio suggestivo ed unico. Diplomi imperiali ne fanno un primo cenno verso l’anno 1000, anche se certa è la sua origine più antica.
Intorno a 1250 è documentata la nascita del libero Comune, da allora retto da proprie leggi e Statuti.
La sua storia è specchio della storia monferrina; una storia, gloriosa e burrascosa, tutta legata alla posizione del paese, “sentinella di Casale”, più volte saccheggiato, con la clamorosa eccezione del 21 aprile 1640, in cui l’orgoglio civico ed una forte tensione religiosa prevalsero sugli assalitori spagnoli.
Il Comune di Roddi si estende su di una superficie di 9,4 km quadrati, comprendenti, oltre al concentrico, le località Elia, Ravinali, Toetto e Piana di Roddi. Il luogo più suggestivo, è la piazzetta del Municipio (classificata dalla Regione tra le Piazze più belle del Piemonte) dove si trovano la Chiesa parrocchiale dell’Assunta, con facciata tardo – barocca ed il castello medioevale costruito attorno all’anno Mille in posizione dominante sulla valle del Tanaro, sulla parte più alta del Borgo.
Il nucleo storico con le vie che disegnano cerchi concentrici, è arroccato attorno alla torre campanaria del XIII secolo ed al maniero.
I primi abitatori giunsero almeno quattro millenni fa attraverso il fiume Tanaro e si insediarono nelle anse e sulle prominenze che il fiume formava lungo il suo corso. Ne sono testimonianza i recenti ritrovamenti del neolitico annonese, così come l’abbondanza nel suolo di reperti paleontologici e fossili (mastodonte, dinosauro, conchiglie) riporta alle ere geologiche.
Vai al sitoIl castrum rivaltese presenta una forma quadrangolare con vie ortogonali formanti contrade. Dal fossato d’entrata nella città vecchia si nota il paramento in cotto delle antiche mura di cinta, in passato delimitate dalle quattro torri angolari che servivano da difesa alle due porte di accesso delle quali rimane soltanto un troncone del sec. XIV. Tra gli edifici di rilevanza storica nel centro di Rivalta figurano Palazzo Bovio della Torre (oggi sede della casa parrocchiale), Palazzo Bruni (che ospita oggi un ristorante ed ampi spazi espositivi), Palazzo Lignana di Gattinara (sec. XVI-XVIII), antica residenza dei feudatari di Rivalta e attuale sede del Centro Culturale Ebraico dell’Alto Monferrato e della Fondazione Elisabeth de Rothschild.
Vai al sitoRicaldone trae origine nel Medioevo ed è costituito da due vocaboli: Runcus e Aldo, quest’ultimo nella forma del genitivo Aldonis. In epoca antica vi furono tre famiglie che governarono Ricaldone: furono i signori di Canelli, poi i signori di Ricaldone, ramo della famiglia dei signori di Canelli, che ebbero il feudo per eredità da Alberto Montabone.
Vai al sitoQuargnento ha origini romane ed il nome deriva certamente dal latino. Pur in mancanza di documentazione a causa dei numerosi incendi e saccheggi subiti nei secoli dal paese è tuttavia certo che Quargnento era un prosperoso Comune già all’epoca della fondazione di Alessandria (1168), cui partecipò con l’invio di quaranta famiglie.
Vai al sitoIl territorio di Priocca è collocato tra Borbore e Tanaro con agevoli comunicazioni tra le due valli. Nel XI secolo diventò feudo dei Roero di Asti e nella seconda metà del secolo successivo Benedetto Damiano dei Signori di Castellinaldo ottenne l’investitura dei Priocca dal Duca d’Orleans. La famiglia Damiano tenne il feudo di Priocca per oltre tre secoli, sino all’estinzione. Il secolo XV fu caratterizzato, nella prima metà, dalle lotte tra i Francesi e gli Spagnoli coinvolgendo il paese in queste vicende.
Vai al sitoSono pochi i piccoli Comuni che possono vantare, sui propri territori, ben due siti riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità. E’ il caso di Ponzano Monferrato e di Serralunga di Crea, con il Sacro Monte di Crea ed i Paesaggi vitivinicoli del Piemonte, che l’UNESCO ha inserito nella sua protezione, per la tutela, per la trasmissione alle generazioni future di questi rilevanti patrimoni culturali.
Vai al sitoDi antica fondazione, nel Medioevo fu soggetta alla dominazione di Asti e, nel XIV secolo, a Tommaso II di Saluzzo. Ivi sorgeva un castello, oggi distrutto, posto sul colle vicino al paese. Quando i Saluzzo persero via via potere nel Piemonte centrale, Piobesi divenne feudo dei Roero per passare, con il Trattato di Lione, a Carlo Emanuele I di Savoia.
Vai al sitoIl paese è sito in area collinare lungo la strada che collega Casale Monferrato ad Asti. Il nucleo storico si estende sul versante sud della collina, ai piedi dell’antico castello e della Chiesa parrocchiale di San Salvatore. In area pianeggiante, lungo la statale Casale-Asti è invece il nucleo abitato denominato “Lavello” consistente nell’ampliamento ottocentesco conseguenza dell’industrializzazione legata all’estrazione e alla lavorazione della calce e del cemento. Il borgo antico ha mantenuto caratteristiche storico culturali di notevole pregio tanto da poter essere considerato a ragione come uno dei paesi artisticamente e architettonicamente più ricchi dell’intero territorio del Monferrato Casalese.
Vai al sitoLe origini di Ovada risalgono ai tempi dei Romani. Essa già esisteva come piccolo villaggio ma molto importante poiché si trovava alla confluenza di due torrenti (Orba e Stura) e rappresentava un punto di guado obbligato sulle strade che allora dal mare portavano alla pianura padana; il suo nome di allora ‘Vada’ o ‘Vadum’ la indicava, appunto, come punto di guado e transito obbligato. Già la si trova citata nelle lettere di Decimo Bruto a Cicerone.
Nel 967 d.C. Ottone I la donò, assieme ad altri territori, al Marchese Aleramo. Dopo essere passata in possesso dei Marchesi di Gavi e poi dei Marchesi Del Bosco, pervenne ai Malaspina che, nel 1277, la vendettero, a più riprese, alla Repubblica di Genova.
Ovada seguì le sorti della Repubblica di Genova, con esclusione di un periodo di pochi anni durante i quali fu sotto il dominio dei Duchi di Milano, fino al 1814 quando, a seguito del Congresso di Vienna, passò sotto la sovranità del Regno di Sardegna.
Arrivando da sud, il paese si presenta con le case deliziose a grappolo sulla collina, dove di giorno il sole esalta il giallo dorato dei chicchi di uva matura sulle facciate di pietra tufacea, mentre di notte le luci richiamano l’inconfondibile immagine di un presepio. Alla cima del paese, due dignitosi edifici, tra loro vicini, emergono sugli altri: il castello, in posizione dominante e la chiesa di San Germano poco più in basso. Questa chiesa sorge in un punto panoramico addirittura suggestivo. La costruzione, in mattoni e tufo, a corsi alterni, fu iniziata nel 1761.
Vai al sitoOlivola sorge in posizione panoramica su di un colle che domina da sinistra la valle del torrente Rotaldo. Possesso dei marchesi di Monferrato, di cui seguì le sorti, fu concesso in feud a diverse famiglie tra cui i Celoria e i Ferraris. Poi, fu contado dei Candiani e dei Curioni Guazzi, che lo tennero col titolo di conti e furono signori di Ottiglio. Dal 1928 al 1895 fece parte del Comune di Frassinello Monferrato.
Vai al sitoOccimiano è un borgo che sorge ai piedi delle prime lievi colline del Monferrato; la strada che lo congiunge a Casale e ad Alessandria ne costeggia le propaggini. Si può dire che per la sua posizione Occimiano ha sempre goduto di una produzione agricola ampiamente varia: uva e grano in collina, fieno, riso, granoturco e ortaggi in pianura. Alcuni storici sono certi delle sue origini romane e affermano che ciò sia facilmente constatabile dalla sua struttura. Infatti ha forma rettangolare con accessi collocati a metà dei quattro lati; ha ovviamente strade diritte che si incontrano ad angolo retto, caratteristica dei campi militari romani.
Vai al sitoIl nucleo storico del paese si snoda sul crinale del colle secondo un disegno lineare. Il visitatore che lo attraversa lungo la via principale, l’asse su cui si disposero nei secoli gli edifici, non può non rilevare che questo paese visse una sua storia importante. Fu infatti sede del Marchesato dei Signori del Carretto e feudo imperiale. Nella zona antica dell’abitato a forma di cuneo il visitatore attento osserva alcune case-forti, le porte ad arco di accesso al centro, la Chiesa parrocchiale e la Chiesa della Confraternita, sorte nel ‘700, il castello, il palazzo quattrocentesco, forse sede del Bargello e tra questi nota le testimonianze dell’architettura contadina, segni di una civiltà che è stata ed è ancora prevalentemente agricola.
Novello, paese di storia, di arte e di vigneti, offre al visitatore la serenità di un ritorno di vita a misura umana, un paesaggio unico, itinerari di trekking in un ambiente ecologicamente puro alla scoperta di calanchi, fonti, piloni, cappelle campestri e la genuina cucina di langa, ricca di sapori rustici e raffinati insieme.
Così come quella francese, anche la Nizza monferrina ha avuto probabilmente origine etimologica da una proprietaria di fondi chiamata Nice o Nicia, denominazione a sua volta derivata dalla dea greca Nike (Vittoria). L’anno 1225 viene considerato come data di fondazione della città, sorta intorno alla antica abbazia di San Giovanni in Lanero, grazie all’unione degli abitanti dei sette castelli circostanti, distrutti dagli Alessandrini nella contesa con gli Astesi che conobbe l’epilogo in uno scontro avvenuto a Calamandrana il 7 settembre di quell’anno.
Vai al sitoLe strade che conducono a Neive attraversano il paesaggio tipico delle Langhe, fatto da bianche colline coltivate a vite: siamo in una zona di produzione di grandi vini. Neive è infatti anche meta di visite alle proprie aziende vinicole, spesso ospitate in dimore signorili, come il settecentesco Palazzo dei Conti di Castelborgo.
Vai al sitoMurazzano negli antichi documenti è detto in latino Mulatianum e Mulassano in volgare. Verso il 900 subì le scorrerie dei Saraceni e Murazzano è nominato per la prima volta, proprio in questo periodo, nel famoso diploma di Ottone I del 967 il quale passando per le Langhe lasciò la zona “sine tributo” vista la desolazione causata da queste scorrerie. In seguito, Murazzano fece parte della Marca Aleramica ed è nominato per la seconda volta in un atto del 1143 stipulato tra i figli di Bonifacio del Vasto.
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Il Comune di Monticello D’Alba si trova nella parte sud-occidentale del Piemonte, in provincia di Cuneo. Posto sulla sinistra del fiume Tanaro, Monticello d’Alba appartiene al territorio del ROERO, un territorio costituito da 22 comuni, con un impronta a livello culturale, storico, geografico, enogastronomico in via di grande espansione. Tra i castelli del Medio Evo, che ancor oggi si possono ammirare, il Castello di Monticello rappresenta uno dei più notevoli esemplari, sia per la sua classica architettura, sia per il perfetto stato di conservazione.
Vai al sitoLa toponomastica ci indica come la zona dovesse essere abitata fin dalla preistoria.
In età romana il territorio era attraversato da una “strata”, vigilata da un castellero oggi scomparso.
Nel medioevo ebbe notevole importanza il castello di Pulciano (scomparso da tempo), che nel X secolo fu centro di un vasto patrimonio fondiario alamanno. Nel 1111 Oberto “de Monte Acuto”, castellano fedele al vescovo, ottenne da quest’ultimo i diritti feudali quando si stava formando il borgo di sommità. Alla metà di quel secolo la signoria passò nelle mani dei Biandrate, la fortuna dei quali, come sappiamo, finì nel 1290, quando il casato venne spazzato via da Asti e fu costretto a vendere tutti i propri feudi ai Roero.
Montelupo, suggestivo paese di Langa, deriverebbe il suo nome da una leggenda secondo la quale il luogo era abitato dai lupi.
Il paese è situato a 564 m s.l.m., in posizione ideale dalla quale si possono ammirare splendidi panorami: nelle giornate limpide è visibile l’intero arco alpino occidentale su cui dominano il Cervino, il Monte Rosa e il Monviso che si staglia sullo sfondo delle prestigiose colline del Barolo.
Il comune di Montegrosso d’Asti si trova a circa 15 km da Asti, nella zona vinicola dell’Astesana.
Vai al sitoI primi documenti ricordano Montaldo Roero a partire dalla conferma di Papa Eugenio III alla chiesa di Asti. Nell’elenco delle terre comprese nella dote del 1387 a Valentina Visconti, Montaldo risulta infeudato ai Roero di Canale che negli anni successivi ne acquisiscono la totale giurisdizione con il nome di ” Mons Altus Rotariorum “ quale risulta in un documento del 1434.
Vai al sitoMonforte è di antichissima origine: infatti sono state rinvenute tracce di insediamenti risalenti al neolitico e frammenti d’epoca romana. Deve il suo nome al castello cinto da mura che sorse nell’Alto Medioevo sulla sommità del colle e che, nel 1028, fu espugnato dagli armati inviati dall’Arcivescovo di Milano, Ariberto d’Intimiano, per soffocare l’eresia catara diffusasi in loco coinvolgendo gli stessi feudatari. Il nucleo storico di Monforte, disposto a ventaglio e arroccato attorno all’antico campanile, pulsa di rinata vita dopo i recenti restauri che hanno interessato molti palazzi nobiliari e borghesi.
Vai al sitoMombercelli si adagia sulla dolce collina del Valtiglione a sud di Asti, in una zona famosa per i suoi vigneti e noccioleti, e che alimenta un importante produzione vinicola.
Si divide essenzialmente in 3 zone: Il Pontetto, la Piana e la piazza, ma il territorio collinare si allarga anche nelle case sparse di frazioni Costarossa, Roeto, Tocco, Variala, Bronzino, ecc. Il paese è collegato solo da strade provinciali, a ovest con l’adiacente Montegrosso d’Asti, a nord con i territori del Parco naturale di Rocchetta Tanaro, a sud si collega con Castelnuovo Calcea e più a sud-est con la più famosa cittadina di Nizza Monferrato.
Masio ha origini antiche e un notevole passato specie in età medievale. L’importanza del Comune derivava dalla sua posizione geografica posta ai confini dell’Alto e Basso Monferrato sulla sponda destra del Tanaro. È al centro di un triangolo immaginario, i cui vertici sono le città di Torino, Milano e Genova. Equidistante da Alessandria e Asti, costituiva per il transito sul fiume un ideale punto di affluenza da tutte le valli e da tutti i centri posti sia sulla riva destra che su quella sinistra. Questo costituì la fonte prima di ogni risorsa sia agricola che commerciale.
Vai al sitoSi ritiene che Mango esistesse già in epoca romana, con il nome di Mangiana Colonia, toponimo citato nella Tabula alimentaria di Traiano. Si trattava, in origine, di un insediamento militare che aveva la funzione di rifornire viveri alle truppe veterane imperiali. Proprio gli ex soldati, a quanto pare, fondando qui una colonia, diedero origine al primo nucleo del borgo, che fu stabilmente abitato nei secoli successivi.
A Mango passava una delle numerose “Vie del sale” che un tempo univano Liguria e Piemonte.
Magliano Aliferi fa parte della delimitazione geografica del Roero. In precedenza denominato Magliano d’Alba, dal 30 gennaio del 1910 fu denominato Magliano Alfieri.
Vai al sitoIl comune di Lu e Cuccaro Monferrato comprende i centri abitati di Lu (sede municipale), Cuccaro Monferrato e le località di Bodelacchi, Borghina, Castagna, Martini, Trisogli.
Vai al sitoAgli albori del secondo millennio la città di Alba Pompeia iniziò a dissodare le colline circostanti: fu allora che nacque il villaggio di Murra sulla cima del colle. Nel 1269, ormai comune a sé stante con castello, La Morra venne infeudata a Sordello da Goito, cavaliere di Carlo d’Angiò e menestrello citato da Dante nel Purgatorio, secondo libro della Divina Commedia. Nel 1340 passò sotto il dominio della famiglia Falletti; nel 1402 si diede propri Statuti nei quali sono citati per la prima volta in zona il vitigno Nebbiolo (Nebiolium), dal quale trae origine il vino Barolo, e il Pignolo (Pignolium), ormai scomparso dal territorio lamorrese. Nel 1435 si consegnò al duca di Milano. Dopo alterne vicende sotto Francia e Spagna, nel 1631 passò ai Savoia.
Vai al sitoIsola d’Asti è un ridente paese dell’alto Monferrato situato a 136 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Asti, si estende su una superficie di 1360 ettari ed ha una popolazione di circa 2100 abitanti. L’abitato antico (Villa) si sviluppa su di un lungo crinale seguendo la sponda destra del Fiume Tanaro.
Vai al sitoGuarene è situata sulla sommità di una collina a sinistra del Tanaro. Il suo territorio si estende poi nella piana del fiume, in quella parte chiamata “Vaccheria”. Qui è la parte più fertile del territorio, dove si alternano le colture intensive di ortaggi. Sotto il profilo urbanistico Guarene è uno dei paesi meglio conservati del Roero. Tra gli edifici, spicca la chiesa della Santissima Annunziata, riedificata nel 1699: della precedente costruzione conserva il campanile ed una grande pala d’altare firmata dal Moncalvo. Il castello è fra le più notevoli dimore signorili del settecento piemontese.
Vai al sitoIl paese di Grinzane sorse attorno al suo castello di origine medioevale: un pugno di case che ne erano corollario e quasi tutt’uno. Poi, a seguito dei radicali restauri degli anni Sessanta del 1900, le case coloniche addossate al maniero furono demolite affinché il castello riacquistasse la sua antica veste.
Ora il paese è adagiato ai suoi piedi, un insieme di case ottocentesche con la piccola chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine del Carmine. Dalla spianata del castello si gode un panorama che spazia sulle colline del Barolo.
Il nome Grazzano deriva da Gratis o da Gratianus. La Chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Vittore e Corona. Già insediamento romano, si è distinto per la sua antica abbazia, fondata nel 961 da Aleramo, primo marchese del Monferrato; intitolata al Salvatore, alla Madonna e ai Santi Pietro e Cristina, per sottrarla al potere vescovile di Vercelli, fu posta sotto la giurisdizione del vescovo di Torino. Le donazioni di beni e diritti effettuate dai marchesi, fecero prosperare il monastero, che nel 1408 adottò la riforma dell’Ordine benedettino. Nel 1708, con l’annessione del Monferrato ai Savoia, questi ebbero il patronato dell’abbazia scatenando accese controversie con gli abati benedettini.
Vai al sitoIl comune di Govone, situato nel Roero sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo, ma al confine con il Monferrato e a metà strada tra le città di Alba e di Asti, per la sua posizione centrale e favorevole ai commerci, già in epoca romana era attraversato da importanti vie di comunicazione.
Vai al sitoFubine, paese del Basso Monferrato in provincia di Alessandria a 17 Km dal capoluogo, è situato sulle ultime propaggini delle colline monferrine, che si affacciano sulla pianura del Tanaro; la sua popolazione attuale è di circa 1700 abitanti e aveva raggiunto il massimo (quasi 4000 abitanti), all’inizio del Novecento. Di probabile origine tardo-romana è sorto sull’altura, situata di fianco ad una strada romana non lastricata; che passava nel fondovalle e superava le colline presso l’attuale Altavilla , per poi scendere nella vallata del Po e raggiungere Vardagate, importante centro abitato romano situato nelle vicinanze dell’odierna Casale.
Vai al sitoIl Castello di Frassinello è sulla sommità del paese e vanta una storia millenaria. Se ne ha notizia fin dall’XI secolo, periodo in cui il borgo monferrino, risultava nel diploma regio di Enrico III “cum castro et corte et cappella”. Il Castello viene descritto come fortezza difensiva, funzione che giustifica la posizione sulla sommità del colle.
Vai al sitoGli storici ritengono che il paese possa essere stato fondato tra il IV ed il V secolo, quando gli abitanti delle vallate furono costretti a ritirarsi il luoghi elevati per proteggersi dalle invasioni barbariche. Dal 950, iniziò la costruzione di un borgo fortificato che comprendeva un fossato e due ordini di mura difensive.
Vai al sitoLasciati alle spalle i vaghi declivi delle colline monregalesi e percorrendo la fondovalle Tanaro dapprima si profila, e quindi si allarga sulla destra, l’imponente massa di marne mioceniche chiamata ‘Langhe’: una presenza fin da subito forte, di deciso impatto sia visivo che emozionale.
Lungo il suo fianco si incontrano alcuni piccoli centri sorti in prossimità del fiume,un po’ in alto rispetto al suo corso,che quasi paiono baluardi o avamposti di quella terra di Langa che qui ha inizio e che, alle spalle di quei borghi, a tratti sembra incombere….
Terra di vini, artigianato, antiche fiere, sagre e mercati. Questo paese sorge nel centro delle Langhe sud-occidentali, situato in una conca naturale attorniata da dolci colline, a cavallo tra il monregalese e l’albese, in una terra che da sempre intrattiene saldi legami con il paesaggio e mantiene ancora oggi la caratteristica fisionomia urbanistica che la storia e la mano dell’uomo hanno disegnato dalle sue origini.
Vai al sitoDiano d’Alba. Paese incasellato in posizione ideale nel contesto delle Langhe ad una altezza di 500 metri sul livello del mare. Il territorio di Diano che si compone, oltre al capoluogo, di due frazioni, Ricca e Valle Talloria, adagiate alla base dei due versanti della collina, sulle sponde di due torrenti Cherasca e Talloria, offre pendio e terreno ideali per la produzione di grandi vini, che compongono la principale attività di questo paese.
Vai al sitoCitato come Cremenna in un documento del secolo X, passò sotto il dominio dei Signori del Bosco. Intorno al 1240, in seguito a matrimonio, cominciò la signoria dei Malaspina, che durò per due secoli, nell’ambito del marchesato del Monferrato. Oggetto di mire espansionistiche dei Savoia, proclamò la sua fedeltà al Monferrato. Successivamente passò alle casate genovesi dei Sauli, dei Centurioni, dei Doria e, infine, dei Serra fino al 1708, anno in cui tutto il Monferrato divenne parte del Ducato di Savoia.
Vai al sitoSecondo un’errata interpretazione dei cronisti Guglielmo Ventura ed Antonio Astesano, “Casteglolis” nacque in seguito alla distruzione della località di Loreto ad opera degli astigiani nel (1255). Esistono, invece, notizie della località già nell’elenco dei dominii del vescovo di Asti nel 1041. È indubbio che, in seguito alla distruzione di Loreto, la località accrebbe la propria popolazione.
Durante le guerre civili tra le famiglie astigiane, Costigliole passò più volte in mano ai guelfi Solaro ed ai ghibellini De Castello, fino a che questi ultimi la vendettero alla famiglia Asinari nel (1315).
Vai al sitoCossano Belbo si trova nel cuore delle Langhe. Il paese è al crocevia di due aree letterarie importanti: la prima relativa allo scrittore Cesare Pavese, nato a Santo Stefano Belbo (paese contiguo); l’altra relativa allo scrittore albese Beppe Fenoglio.
Vai al sitoAll’origine dell’attuale abitato si riconosce dal nome un “fundus” della celebre gens Cornelia, sorto nella parte pianeggiante in relazione al percorso romano che da Alba tendeva a Torino per Sommariva Perno, a breve distanza da quello che collegava Asti a Pollenzo per Piobesi.
Vai al sitoCoazzolo era già abitato in epoca romana e aveva il nome di Coatolium. Alla fine del 1200 il paese, già appartenente alla diocesi di Alba, venne occupato dagli astesi che lo infeudarono alla famiglia Cacherano. In seguito passò a Casa Savoia che il 14 aprile 1577 infeudò del territorio, Filippo I d’Este.
Vai al sitoAnticamente il territorio di Clavesana era abitato dai Liguri Bagienni, un popolo agreste diffuso nel Piemonte meridionale, che fu sterminato dai Romani durante la conquista delle Langhe, annesse alla Gallia Cisalpina.
Nell’Alto Medioevo il paese fu sede della dinastia aleramica del Marchesato dei Clavesana, che nel periodo di maggiore espansione riuniva un vasto territorio corrispondente alle attuali province di Cuneo, Savona e Imperia. Sede di un antico marchesato aleramico, Clavesana rimase capuologo del potere marchionale dal 1142 al 1387, anno della morte del marchese Manuele II.
Situato all’estremità occidentale della dorsale collinare che s’innalza sino a Serravalle Langhe, il paese domina una valletta coperta di boschi scavata dal torrente Riavolo; confina a ovest e a nord con Roddino, a est con Serravalle Langhe, a sud con Bossolasco e Dogliani e dista 56 Km dal capoluogo di provincia, Cuneo.
Vai al sitoCherasco è oggi un attivo centro con oltre 9.000 abitanti, distribuiti in numerose frazioni, poste sugli oltre 82 chilometri quadrati di territorio. Le frazioni più importanti sono Roreto, Bricco, Veglia, Cappellazzo, San Bartolomeo, Meane, San Giovanni.
Vai al sitoLe prime attestazioni del nome del borgo risalgono al XII secolo, tanto nella forma plurale cellae che in quella singolare cella. Il toponimo deriva probabilmente dalle celle vinarie, gli infernòt, scavate anticamente nella pietra arenaria nell’area dove sorsero le prime abitazioni. Un’altra ipotesi attribuisce il nome ai piccoli monasteri (celle) sorti in questi luoghi.
Tutto il Monferrato e il territorio di Cella Monte in particolare è caratterizzato dall’abbondante presenza della cosiddetta Pietra da Cantoni.
Vai al sitoPrima che la Langa bassa si scontri con le ultime frange del Monferrato, nello sguardo alto appare Castiglione Tinella. Il territorio è totalmente collinare ed è, per oltre il 90% della superficie agricola, coltivato a vigneto; questo dato lo porta ad essere fra i comuni più vitati d’Italia. Dal suo punto più alto si diramano tre dorsali maggiori, divise da due rocche dette “badie”, che degradano in direzione della valle Tinella e della valle Belbo, da queste si dipartono altre dorsali minori. Tra le vigne, le macchie di bosco rimaste, dette “rive”, e i rari pioppeti, offrono il prezioso tartufo d’Alba: protagonista “autunnale” della nostra cucina.
Vai al sitoDi origini antiche, forse romane, come attestato dalla lapide del “sutor” (ciabattino) rinvenuta nelle mura del castello, Castiglione Falletto si affermò nel Medioevo come “Castrum et villa” di proprietà del Marchesato di Saluzzo.
Il piccolo paese, dominato dall’imponente fortezza quadrangolare, diventò, nei secoli, proprietà di diverse famiglie nobiliari.
Castelnuovo è un paese di antiche origini. I primi abitanti furono i Liguri Statielli, seguiti dai Celti e dai Galli. Il toponimo è di origine romana e deriva dall’unione tra la denominazione Castrum Novum e quella ad calcarias, che si riconduce certamente alla presenza della vicina strada romana che richiedeva spesso lavori di rincalzo. Terminata la dominazione romana, vi si insediarono prima i Longobardi e quindi i Franchi. Secondo la tradizione, fu parzialmente incendiato da Federico Barbarossa. Nel ‘300 divenne un possedimento della famiglia astigiana dei Guttuari. Prima di essere ceduto nel 1735 ai Savoia, il paese fece parte del Ducato di Milano.
Vai al sitoCastelnuovo Belbo è un comune italiano di 830 abitanti della provincia di Asti, situato nella media-bassa Valle Belbo, collocato a 122 metri sul livello del mare.
Vai al sitoCastagnole delle Lanze ha una collocazione geografica e territoriale che lo pone ai margini delle Langhe e del Monferrato, gli abitanti hanno quindi coniato il motto “Castagnole Lanze: Tra Langa e Monferrato”. Tale definizione è in ogni caso impropria, poiché l’area comunale non confina con il Monferrato, ma fa parte del territorio dell’Astesana. Tutta la vita comunale risente di questa vicinanza all’Astigiano e all’Albese: il comune infatti è in provincia di Asti, ma le parrocchie appartengono alla diocesi di Alba. Anche l’attività della produzione vinicola, che è trainante per la vita economica del paese, interessa qualità di uve tipiche delle due zone: ovvero la Barbera d’Asti, il Dolcetto d’Alba e il Moscato d’Asti.
Vai al sitoFa parte della delimitazione geografica del Roero. Castagnito sorge nelle colline del sinistra Tanaro a 350 metri sul livello del mare. La sua origine risale al XII secolo e la sua storia vede l’alternarsi di varie signorie tra cui la diocesi di Asti e soprattutto i Rotari o Roero.
Vai al sitoIl territorio di Cassine è adagiato tra le colline del basso Bormida e la pianura circostante il fiume omonimo. Fin dall’epoca longobarda il territorio era inserito nei possedimenti dell’abbazia di San Colombano di Bobbio attraverso il controllo dell’Abbazia di Santa Giustina di Sezzè (Sezzadio), assieme ai tanti possedimenti, il territorio era inserito nel grande feudo reale ed imperiale monastico. Citato come territorio dell’episcopato di Acqui in documenti del X secolo, fu donato nel 1164 al marchese di Monferrato dall’imperatore Federico I. Conteso dal comune di Alessandria, fu da questo conquistato e distrutto nel 1231 e soggetto a un tributo annuo agli alessandrini. Occupato da Facino Cane nel 1404, divenne borgo fortificato e dovette subire l’assedio del marchese del Monferrato (1451), l’occupazione di Carlo V (1556) e dei francesi (1644). Nel 1707 fu annesso ai domini sabaudi, di cui seguì le sorti.
Vai al sitoPare che il paese di Cassinasco debba la sua prima origine a una tribù di Liguri, come attesta la desinenza in -asco, che indica un luogo umido particolarmente ricco di acqua o di ruscelli. In effetti è citata ancora a metà Ottocento la presenza di una fonte di acqua dai caratteri fisici simili a quelle delle solforose fredde, sulla sinistra del rio Ambrusan (d’in la feia).
Vai al sitoIl comune di Casale Monferrato si estende su un’area pianeggiante situata ai piedi delle colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitale storica. La città inoltre sorge su una posizione favorevole poiché si trova a poca distanza dai capoluoghi di Vercelli, Alessandria, Asti e Novara e all’interno del triangolo industriale.
Vai al sitoL’importanza della sua posizione geografica, come per il passato, così fino all’inizio del 1900, ha dato a Carpeneto una posizione di privilegio: era sede di Mandamento di Pretura, aveva la stazione telegrafica e la Stazione dei Reali Carabinieri; dalla Parrocchia Foranea di S. Giorgio dipendevano le parrocchie di Madonna della Villa, Trisobbio, Montaldo Bormida e Rocca Grimalda.
Vai al sitoIl territorio di Canelli in epoca romana si sviluppò un primo centro di una certa importanza, attorniato da numerosi fondi rustici dove già si coltivava la vite. Dopo una lunga decadenza Canelli rifiorì a partire dall’Alto Medio Evo tanto che già nell’anno 961 viene definita con il nome di “città”. Verso la metà del XI secolo vi si installano i discendenti dei Conti di Acqui che ne assumono signoria e predicato. Ramificati in molte linee parentali, danno vita al Consortile di Canelli, comprendente anche numerosi Comuni del Circondario. Nel 1235 i Signori del Consortile si sottomettono alla Repubblica di Asti e Canelli, ininterrottamente sino ad oggi, seguirà le vicende storiche dell’Astesana. Le potenti famiglie astigiane degli Asinari e degli Scarampi ne terranno il Feudo, questi ultimi elevandolo al titolo di Marchesato. Tra XVI^ e XVII^ secolo, Canelli, avamposto e Baluardo contro il Monferrato fu teatro di innumerevoli episodi bellici. Benché già in passato fosse uno dei centri più popolosi ed importanti dell’Astesana, le sue definitive fortune iniziarono alla fine del XVIII^ secolo, quando si sviluppò l’industria Enologica del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante, ancora oggi una delle principali risorse della Città.
Vai al sitoCanale si trova tra le colline del Roero. Il nucleo principale si trova in basso (194 m s.l.m.), circondato da borgate e frazioni sparse sulle colline antistanti. Canale fu fondato nel 1260 ex novo dal libero Comune di Asti, sui terreni appartenuti a diversi feudatari legati al Vescovo di Asti.
Vai al sitoAl turista di passaggio tra queste colline non può sfuggire l’insolito profilo di Camagna, dominato com’è dalla sua chiesa parrocchiale: la maestosa cupola ottocentesca dell’architetto Crescentino Caselli riprende la struttura messa a punto pochi anni prima dal suo illustre maestro Antonelli nella cupola di San Gaudenzio a Novara. Se è difficile risalire con certezza alle origini di questo edificio, situate in un periodo storico che va dal V all’ VII sec., è però documentata l’esistenza di insediamenti romani e goti in tutta l’area comunale di Camagna, come dimostrano i frequenti toponimi di cui è ricca tutta la zona.
Vai al sitoCalosso in epoca comunale era un feudo tra i più importanti del Consortile di Acquosana che comprendeva Canelli, Calamandrana, San Marzano Oliveto, Agliano, Moasca, Castelnuovo Calcea, ecc., nato per tutelare i feudi minori dalle mire espansionistiche delle famiglie astesi degli Asinari, Roero, Solaro, De Castello, ecc.
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Calliano è un comune italiano di 1 269 abitanti della provincia di Asti. Fa parte della Comunità collinare Monferrato Valleversa e dell’Associazione dei Comuni del Monferrato. Si trova a circa 15 km a nord del capoluogo di provincia, posto a 258 metri s.l.m. su una collina che separa la Valle Versa dalla Valle Grana.
Vai al sitoBistagno è uno dei pochi paesi della Diocesi di Acqui di cui si possa indicare con esattezza l’anno di fondazione. E’ il 1253 ed Enrico vescovo di Acqui, ritenendosi poco sicuro nella città e desideroso di contrastare il potere dei vari signori del territorio, riunì tre borgate di minore importanza poste sulle colline circostanti ed edificò una vera e propria “villanova”. L’interesse maggiore di Bistagno è da scorgere nella sua forma planimetrica, rilevante agli effetti della ricostruzione storica del paesaggio umanizzato della regione, cui vanno aggiunti gli ambienti delle sue strade interne e alcuni episodi di architettura barocca minore.
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La prima cosa che colpisce di Barolo è il diverso posizionamento del suo nucleo urbano rispetto a quello dei paesi limitrofi, addossati intorno alla sommità di un colle o lungo un crinale. Il paese chiude infatti una valletta e si trova adagiato su una specie di altopiano, a forma di sperone, protetto dai rilievi circostanti, disposti a guisa d’anfiteatro. Oggi Barolo è un paese del vino nel senso strettissimo del termine: la sua presenza si respira infatti a ogni angolo di strada. E il Barolo vino, che non è come tutti gli altri, fa di Barolo paese un po’ una sorta di “luogo sacro”, cui gli adepti del culto pagano del vino dovrebbero di tanto in tanto rendere omaggio con un “pellegrinaggio”.
Vai al sitoIl territorio di Barbaresco venne abitato fin dall’epoca preistorica. Il paese fortificato, come lo conosciamo adesso è originario del medioevo, periodo in cui venne realizzata la torre e il castello. Barbaresco era un borgo fortificato e a quell’epoca risale il motto che campeggia nello stemma comunale “De Barbarisco turris et Arx”. Nel periodo medievale il territorio di Barbaresco venne conteso fra le città rivali Asti e Alba. Nel corso dei secoli Barbaresco è stata, come tutto il territorio langarolo contesa fra vari signori, nell’ambito delle guerre che hanno portato i territori piemontesi sotto diversi potentati, fino all’affermazione definitiva dei Savoia.
Vai al sitoAsti è un comune italiano di 76 026 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia piemontese e già capitale dell’antica Astesana, oggi più comunemente definita Astigiano. È il quarto comune della regione per numero di abitanti e il sesto per superficie. “Municipium” romano noto con il nome di Hasta, fu sede del ducato di Asti, ducato longobardo della Neustria. Libero comune nel Medioevo, con diritto di “battere moneta”, fu uno dei più importanti centri commerciali tra XII e XIII secolo, quando i suoi mercanti svilupparono il commercio e il credito in tutta Europa.
È conosciuta in tutto il mondo per i suoi vini, in particolare l’Asti spumante: ogni anno, a settembre, vi si tiene uno dei concorsi enologici più importanti d’Italia, denominato la Douja d’Or. Celebre è anche il suo Palio storico, manifestazione tra le più antiche d’Italia, che si svolge a settembre e culmina con una corsa di cavalli montati “a pelo” (senza sella).
Negli ultimi anni ha assunto una notevole rilevanza a livello nazionale anche il Festival delle sagre astigiane, una manifestazione enogastronomica che si tiene ad Asti la settimana successiva al Palio di Asti, dove oltre 40 pro loco della provincia di Asti propongono le loro specialità gastronomiche, accompagnate da vini DOCG astigiani, in un grande ristorante all’aperto, meta ormai di migliaia e migliaia di persone provenienti per l’occasione da tutta Italia.
Vai al sitoIl territorio del comune fu concesso in feudo nel 1206 all’Abbazia della Novalesa, dall’imperatore Corrado II e fu fra i paesi che si schierarono nel 1320 con Teodoro I del Monferrato che lo comprese nei suoi domini cingendolo di mura ed edificando un castello. Di questo antico maniero rimangono solo alcuni ruderi, oggi inglobati in un palazzo residenziale edificato in epoca più recente.
La Parrocchiale di San Giulio all’interno conserva alcune opere del Moncalvo, famoso pittore originario della zona. La chiesa venne consacrata nel 1630 e presenta all’interno L’Ultima Cena del Caccia e le Nozze di Cana del Musso. L’altare maggiore è in onice e ha una pregevole balaustra.
Il borgo passo nel 1708 passò sotto il dominio di casa Savoia. Altavilla diede i natali nel 1773 a Luigi Montiglio di Villanova che fu presidente del senato piemontese.
Vai al sitoAlice Bel Colle fu in primis un possedimento dei Conti d’Acquesana fino al 1070, quando passò in parte sotto la giurisdizione dei Marchesi di Occimiano che ne cedettero i diritti ad Alessandria ed in parte ai Marchesi del Monferrato che però nel 1278, estesero il proprio dominio sull’intero feudo. Con la morte di Giangiorgio Paleologo (1533), l’ultimo della dinastia monferrina, Alice Bel Colle, divenne per arbitrato dell’imperatore Carlo V, possedimento di Federico Gonzaga di Mantova, fu quindi sottomesso alla giurisdizione dei Savoia nel 1708. Dell’antico Castello degli Acquesana, rimangono pochi ruderi. La chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, venne eretta su disegno dell’architetto G.B. Monticelli. Al suo interno è visibile un pulpito ligneo e l’altare maggiore del XVIII secolo.
Vai al sitoLe ridenti colline aglianesi “grandi rughe di un’antica cultura”, così come vengono spesso definite, sono caratterizzate da pendii generalmente regolari ed armonici, e i costoni non raggiungono mai quote tali da impedire la naturale possibilità di impianti viticoli tradizionali e razionali.
I vigneti conferiscono al paesaggio collinare un aspetto geometrico, ordinato e bellissimo, dove gli appezzamenti, per dimensioni disuguali, diviso solo dalle “capezzagne” (stradine fra porzioni di poderi) sono sempre armoniosamente continui e seguono le orlature delle colline con un ordine ed una perfezione tali da evidenziare le non comuni capacità di coloro che hanno saputo e sanno impiantarli. Si presenta dunque al visitatore un paesaggio di incomparabile bellezza che assume, a seconda delle stagioni, affascinanti policromie.
Ma accanto ai tesori paesaggistici che possono essere scoperti anche a piedi, o a cavallo, o in bicicletta, la vocazione turistica di Agliano Terme, si manifesta soprattutto con l’efficacia delle acque che sgorgano copiose nella Vallata delle Fonti, attorno alle quali si svolge tutta l’attività termale del territorio. Di notevole importanza anche l’attività svolta dalla Scuola Alberghiera che si trova sul territorio de comune.
Vai al sitoIl nome attuale deriva da quello latino Aquae Statiellae che i Romani attribuirono alla città da loro fondata, nel territorio già dei Liguri Statielli, attorno alle sorgenti termali, nel II secolo a.C. Dalla tarda antichità compare come Aquis che in volgare sarà poi Acqui. Con decreto del Presidente della Repubblica del 16 marzo 1956 viene aggiunta la denominazione Terme. In dialetto locale la città è conosciuta come Aich’, Oich in Piemontese.
Vai al sitoAdagiata nello splendido scenario naturale delle Langhe, di cui è la capitale storica ed economica, Alba è una città ricca di cultura, storia e tradizioni. È l’antica Alba Pompeia, così battezzata dal console Gneo Pompeo Strabone, ma dalle origini sicuramente preromane, ricca di reperti archeologici e testimonianze del suo glorioso passato.
La città annovera fra i suoi cittadini uomini illustri quali imperatori (tra cui il console Publio Elvio Pertinace), esperti di diritto e di storia, ministri, ma anche imprenditori moderni. Alba è conosciuta per le sue bellezze, i suoi scorci curiosi, per le sue rinomate industrie e per i suoi prodotti gastronomici, tra cui il tartufo e il vino, venduti oggi in tutto il mondo.