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World Heritage Lab “#Valorizzare – Territori e Patrimonio Mondiale”

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Si terrà a Milano martedì 16 aprile il terzo convegno del “World Heritage LAB”, organizzato e promosso dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale in collaborazione con il Comune di Milano e patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e Federculture.

Finanziato dal MiBAC grazie ai fondi della Legge 77/06, il World Heritage LAB si  configura come un percorso di aggiornamento e confronto, dedicato ad operatori e specialisti che si occupano del Patrimonio culturale italiano, con particolare riferimento agli enti gestori dei siti del Patrimonio Mondiale.

Per la tappa di Milano, l’incontro pone il suo focus sul tema del rapporto fra i siti del Patrimonio Mondiale e i territori sui quali questi  ricadono  in  termini  di  valorizzazione, coinvolgendo nella giornata di lavori esperti internazionali in Management dei Beni Culturali, rappresentanti del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO e del MiBAC, Site Manager stranieri, gestori e amministratori dei siti Patrimonio Mondiale Italiani.

Il workshop “#Valorizzare – Territori e Patrimonio Mondiale” si terrà presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale, sarà aperto al pubblico e trasmesso in streaming sul canale YouTube dell’Associazione, vedrà i saluti istituzionali di Filippo del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Michela Palazzo, Direttore del Museo del Cenacolo Vinciano, Andrea Cancellato, Presidente di Federculture e Giacomo Bassi, Presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale.

Ad introdurre e moderare la giornata di lavori sarà Carlo Francini, Coordinatore Scientifico dell’Associazione e Site Manager del sito “Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale UNESCO”.

Nella prima sessione di lavori si parlerà di  Valorizzazione e delle buone pratiche  dai  siti del Patrimonio Mondiale d’Europa nello sviluppo della Capacity Building e della Community, in riferimento alle “5C” della Dichiarazione di Budapest. Interverranno il direttore della Fondazione Santagata, Alessio Re, il direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO, Marcella Morandini e Bruno Marmiroli, direttore della Missione Val del Loire.

La seconda sessione di lavori avrà come focus l’analisi dei processi di valorizzazione    dei siti Patrimonio Mondiale in relazione  al territorio  su cui  ricadono,  partendo da  una tipologia di sito puntuale come il Cenacolo Vinciano con l’intervento di Chiara Rostagno, responsabile dell’opera, passando per un Centro Storico con la prolusione di Luana Alessandrini dell’Ufficio UNESCO di Urbino, per concludere con lo studio delle attività di valorizzazione per un Paesaggio Culturale, grazie all’intervento di Roberto Cerrato, Site Manager e Direttore dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.

Il World Heritage Lab, che nel suo complesso si concluderà il prossimo giugno, si articola su tre temi, sviluppati in tre workshop: Comunicare – le nuove parole per il Patrimonio Mondiale (Ferrara, maggio 2018), Gestire – Site Manager e Patrimonio Mondiale (Firenze, gennaio 2019) e Valorizzare – i territori e i siti del Patrimonio Mondiale (Milano, aprile 2019). A giugno, come tappa finale di questo percorso, si terrà a Roma presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali la presentazione dei report e dei risultati del World Heritage Lab, messi a disposizione del pubblico sulla piattaforma online dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale.

 

COMMENTO GIACOMO BASSI (Presidente, Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale):

Questo terzo e ultimo workshop del World Heritage Lab affronterà il tema del rapporto fra i siti del Patrimonio Mondiale e i territori sui quali essi si trovano. E’ uno degli argomenti affrontati con maggiore frequenza negli incontri che si realizzano in seno all’Associazione che rappresento: è interessante, perché fonde ipotesi a buone prassi di gestione di valorizzazione ma al tempo stesso è tema importante, che nonostante tutto spesso viene lasciato alle buone intenzioni e poche risorse degli amministratori locali. La crescita dei territori su una base di sviluppo culturale, che i siti del Patrimonio Mondiale per loro stessa vocazione portano, è spesso percepita come una questione banale mentre è complessa e deve essere oggetto di studio, programmazione, supporto e legiferazione adeguata.

COMMENTO CARLO FRANCINI (Coordinatore Scientifico, Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale):

Siamo arrivati al terzo e conclusivo appuntamento del World Heritage Lab: dopo aver parlato di comunicazione a Ferrara e gestione a Firenze, affrontiamo il tema della valorizzazione nell’ambito dei beni del Patrimonio Mondiale. Si tratta di un termine complesso, spesso correttamente rimandato agli aspetti economici ma che in realtà ha delle prospettive ben più ampie: nella disciplina giuridica italiana significa anche mettere in risalto, costruire la capacità di mettere in rete e creare valore culturale. Ne parleremo a Milano con colleghi italiani e stranieri, perché per chi come noi lavora nell’ambito del Patrimonio Mondiale, essa è un tema fondamentale: i processi di valorizzazione costituiscono una integrante e indispensabile fase dei processi di tutela e conservazione. Senza di essa non riusciremmo a rendere organizzati e fruibili i luoghi del Patrimonio, mancheremmo grossolanamente i nostri principali obiettivi: l’educazione, la trasmissione alle generazioni future perché, come noi ripetiamo sempre, come un mantra, chi conosce il Patrimonio vi partecipa, aiuta a tutelarlo, a conservarlo, a trasmetterlo, in senso figurato quanto pratico, materiale, alle generazioni future.

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